Paesi scandinavi
In S. la diffusione del pensiero di M. ha inizio, sulla base delle prime traduzioni del Principe in latino, alla fine del 16° secolo. Nel contesto luterano, la sua teoria politica appare cinica e immorale. E tuttavia, a partire dal 17° sec., la sua analisi del potere esercita un grande influsso sul dibattito etico-politico svedese, orientato alla costruzione di uno Stato forte e unitario. Il Principe entra a far parte della formazione dei futuri regnanti, tra cui la regina Cristina (Gustafsson 1956).È però la nuova traduzione in latino del giurista tedesco Hermann Conring, nel 1661, a presentare M. sotto una luce più positiva, che apre la strada a un maggiore interesse nel corso del 18° secolo. Nel De politica Machiavelli di Johan Ihre e Pehr Wilhelm Wargentin, una dissertazione del 1743, si cerca infatti di bilanciare la teoria del potere con una visione razionale della vita dello Stato, secondo la prospettiva storica dei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio. Si mettono in evidenza il M. repubblicano e la sua difesa della libertà e delle virtù del popolo, argomenti rispondenti alle aspirazioni libertarie dell’epoca (Hellerstedt 2010). La prima traduzione del Principe in svedese, Machiavels Prins a cura di Carl Klingenberg, compare nel 1757 (Marelli 2010). Con il Romanticismo, M. viene riesaminato nel suo contesto storico e valorizzato in virtù del processo di unificazione dell’Italia, e nel 1867 la prima traduzione del Principe dall’italiano, Nicolo Machiavelli’s furste di Rudolf Afzelius, presenta non solo il teorico politico, ma anche il M. scrittore. Seguono da allora altre traduzioni, tutte con introduzioni riferite al clima culturale del tempo, a partire da quella dello scrittore Hjalmar Bergman, del 1914, per proseguire con le traduzioni di Karin Hybinette (1958), Einar Bensow (1971), Marco Morner (2008) e Paul Enoksson (2012). Quest’ultimo ha anche tradotto per la prima volta in svedese i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (Republiken: diskurser över de tio första böckerna av Titus Livius, 2008) e le Istorie fiorentine (Florentinsk historia, 2010). Tra gli intellettuali che più hanno contribuito in anni recenti alla conoscenza di M. in Svezia, va menzionato Anders Ehnmark, autore nel 1986 di Maktens hemligheter. En essä om Machiavelli (I segreti del potere. Un saggio su Machiavelli). Oggi, studiosi come Andreas Hellerstedt (2010) propongono una lettura più articolata e unitaria del Principe e dei Discorsi, sottolineando la grande attualità di M. per la riflessione politica sui nostri tempi.
Il primo contatto con il pensiero di M. avviene nel solco dell’interpretazione antimachiavelliana avviata da Innocent Gentillet (→). Alla fine del 16° sec., tra gli umanisti circolano molti pregiudizi sul cinismo di M., ma scarsa è la conoscenza della sua opera. Non è così per Arild Huitfeldt, che nella sua Danmarks riges krønike (Storia della Danimarca, 10 voll., 1595-1604) mostra di conoscere il Principe e attinge esempi dai Discorsi, senza dichiararlo. Fino a tutto il 17° sec., nel dibattito intorno a M. perdura il dilemma tra principi morali e prassi politica, mentre dal 18° sec. si manifesta tra intellettuali e letterati un diffuso, ma non palesato interesse (Ilsøe 1969). Con il Romanticismo e con la nascita dei nazionalismi, l’interpretazione del pensiero di M. viene rivista grazie allo storico Caspar Paludan-Müller, che prima effettua una traduzione del Principe dall’italiano (1833-38) – senza vederne la pubblicazione – poi evidenzia, nel saggio del 1839 Undersøgelse om Machiavelli som skribent, især med hensyn til bogen om Fyrsten (Studio sul Machiavelli scrittore, con particolare riguardo al Principe), le condizioni storiche in cui era avvenuta la stesura del libro. La prima traduzione del Principe dall’italiano a essere pubblicata è quella del 1876 a cura di Johannes C. Barth, Fyrsten, che presenta come introduzione il noto saggio di Thomas Babington Macaulay (→). A metà del 20° sec. M. e la sua ricezione vengono inquadrate in ambito internazionale, e più tardi Magtens tænker. Om Machiavelli og statskunst fra Renæssance til nutid (Il teorico del potere. Su Machiavelli e la dottrina politica dal Rinascimento a oggi), opera collettanea del 1992 curata da Anton Ehlers, propone un confronto tra diversi approcci tematici in merito agli aspetti controversi dell’opera di Machiavelli. Nei saggi più recenti si sottolinea la modernità insita nelle ambivalenze interne alla riflessione di M. sul potere (Aasdalen 2006; Sørensen 2009). Intanto il campo degli studi si è arricchito di traduzioni integrali dall’italiano con esaustivi apparati bibliografici, tutte a cura di Fritz Wolder: nel 1998 Fyrsten, una nuova edizione del Principe, nel 2004 Drøftelser, prima traduzione danese dei Discorsi, infine, nel 2012, Krigskunst, prima traduzione danese dell’Arte della guerra.
La Norvegia – dal 1536 al 1814 parte del Regno di Danimarca-Norvegia, quindi sottoposta alla Svezia, e indipendente solo dal 1905 – condivide la ricezione danese di M. fino a quasi tutto il 19° secolo. Nel 1898, una volta consolidata l’identità linguistica del Paese, si ha la prima traduzione del Principe in norvegese, Fyrsten, a cura di Fredrik Weisse. Nel 1916 lo scrittore Hans Ernst Kinck scrive un libro sul Rinascimento, Renæssansemennesker (Gli uomini del Rinascimento), dove si esaltano il genio di M. e in particolare la sua idea dello Stato nazionale. Il primo studio scientifico è quello del 1943 di Arne Brenna, Machiavellis politiske teori (La teoria politica di Machiavelli), che solleva M. dall’accusa di immoralità e lo situa invece in un ambito di teoria e prassi politica. Nel 1948 la nuova traduzione del Principe in norvegese, Fyrsten, a cura di Hans Peter L’Orange e con un dotto saggio introduttivo, ricontestualizza M. nel Rinascimento. Seguono le traduzioni di Jon Bingen del Principe (Fyrsten, 1999), dei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (Discorsi [sic], 2004) e dell’Arte della guerra (Kriegs kunst, 2012), tutte corredate di saggi esaurienti. In una nuova edizione del 2013, Bingen ha riunito le due opere in un unico volume, Discorsi og om Fyrster (I Discorsi e il Principe), con l’intento di avviare una riflessione sulla visione ciclica della storia in Machiavelli. Lo storico delle idee Trond Berg Eriksen ha pubblicato nel 2006 la biografia Machiavelli. Reven i hønsegården (Machiavelli. La volpe nel pollaio) e ha poi tradotto il Principe nel 2007 (Fyrsten), inquadrandolo in una perspicua, esauriente sintesi della storia del pensiero occidentale. Anche in Norvegia il tema dell’influsso di M. come teorico del repubblicanesimo è entrato nel dibattito politico e appassiona i filosofi e gli storici delle idee, tra cui si citano Thomas Krogh (2010) e Torbjørn Knutsen (2013).
Bibliografia
Svezia: L. Gustafsson, Virtus politica: politik, etik och nationellt svärmeri i den tidigare stormaktstidens litteratur (Virtus politica: politica, etica e passione nazionale nella letteratura dell’era della grande potenza), Uppsala 1956; A. Ehnmark, Maktens hemligheter. En essä om Machiavelli (I segreti del potere. Un saggio su Machiavelli), Stockholm 1986; A. Hellerstedt, En lärare i laster eller en försvarare av folkets frihet? Machiavelli i svenskt 1700-tal (Un maestro di vizi o un difensore della libertà popolare? Machiavelli nel Settecento svedese), in Dygder och laster: förmoderna perspektiv på tillvaron (Virtù e vizi: visioni premoderne dell’esistenza), a cura di C. Stenqvist, M. Lindstedt Cronberg, Stockholm 2010, pp. 250-64; P. Marelli, The first translation in Scandinavia, in The first translations of Machiavelli’s Prince. From the sixteenth to the first half of the nineteenth century, ed. R. De Pol, Amsterdam-New York 2010, pp. 247-78.
Danimarca: C. Paludan-Müller, Undersøgelse om Machiavelli som skribent, især med hensyn til bogen om Fyrsten (Studio sul Machiavelli scrittore, con particolare riguardo al Principe), Odense 1839; H. Ilsøe, Af Machiavellis historie i Danmark i femhundredåret før hans fødsel (Per la storia di Machiavelli in Danimarca nel quinto centenario dalla sua nascita), «Fund og forskning i det Kongelige biblioteks samlinger» (Scoperte e ricerche nelle collezioni della Biblioteca reale), 1969, 16, pp. 7-30; Magtens tænker. Om Machiavelli og statskunst fra Renæssance til nutid (Il teorico del potere. Su Machiavelli e la dottrina politica dal Rinascimento a oggi), a cura di A. Ehlers, København 1992; U.I. Aasdalen, Niccolò Machiavelli: mellem magt og afmagt (Niccolò Machiavelli: tra potere e impotenza), in Magtens tænkere. Politisk teori fra Machiavelli til Honneth (I teorici del potere. La teoria politica da Machiavelli a Honneth), a cura di C.B. Laustsen, J. Myrup, Roskilde 2006, pp. 47-69; G. Sørensen, Niccolò Machiavelli, in Klassisk og moderne politisk teori (Teoria politica classica e moderna), a cura di L.B. Kaspersen, J. Loftager, København 2009, pp. 150-66.
Norvegia: A. Brenna, Machiavellis politiske teori (La teoria politica di Machiavelli), Oslo 1943; T.B. Eriksen, Machiavelli. Reven i hønsegården (Machiavelli. La volpe nel pollaio), Oslo 2006; T. Krogh, Republikanerne (I repubblicani), «Historisk tidsskrift» (Rivista storica), 2010, 2, pp. 161-82; T. Knutsen, Niccolò Machiavelli, in Politisk filosofi fra Platon til Hannah Arendt (La filosofia politica da Platone ad Hannah Arendt), a cura di J. Pedersen, Oslo 2013, pp. 229-60.