Paestum
Nome latino di un’antica colonia greca in Campania, attualmente in prov. di Salerno. L’antica P., Posidonia («città di Posidone»), fu fondata, secondo Strabone, dagli achei di Sibari come centro commerciale marittimo al principio del sec. 6° a.C., ma già prima era stata stabilita come fattoria commerciale, in un’area abitata sin dal Paleolitico. Una notizia di Solino, che attribuisce ai dori la fondazione di P., combinata con altre considerazioni, ha fatto pensare a un precedente insediamento di trezeni scacciati da Sibari. Verso la metà del sec. 5° P. aiutò i sibariti a ricostruire la loro città distrutta da Crotone. Alla fine dello stesso secolo cadde in potere della popolazione italica dei lucani, che volsero il nome greco in Paistos (o Paistom). Il sec. 4° segnò il momento di massima espansione demografica di P. che, occupata per breve tempo dai greci con la spedizione di Alessandro il Molosso, fu recuperata dai lucani nel 331-330 a.C. con le guerre sannitiche. Nel 273 a.C. vi fu dedotta da Roma una colonia latina. Forse municipio con la lex Iulia, P. mantenne il privilegio unico di battere moneta bronzea fino ai tempi di Augusto e di Tiberio, in premio della fedeltà dimostrata a Roma durante le guerre puniche. Vi fu dedotta una colonia di veterani, dal nome Flavia, sotto Vespasiano. Continuò a essere ricco centro agricolo anche nel basso impero. Sede di vescovado dal sec. 5°, fu distrutta dai saraceni verso l’877 e decadde definitivamente.