PAFO (Πάϕος, Paphos, oggi più comunemente Baffa; A. T., 88-89)
Località dell'isola di Cipro, sulla costa sud-occidentale; come centro moderno ha pochissima importanza, e il suo porto può offrire riparo soltanto a piccole imbarcazioni. Conta, insieme con il vicino e maggiore centro di Ktima, circa 5000 ab.
Fu particolarmente celebrata fin dai tempi omerici per il culto di Afrodite, che qui il mito diceva nata dalla spuma del mare. L'antichità del culto è provata, oltre che dalla tradizione, sia dalla forma del tempio, quale vediamo rappresentato in gemme e in monete, e che più che al tempio greco classico s'accosta al santuario cretese-miceneo, sia dall'idolo della dea che, al dire di Tacito, era costituito da una pietra conica.
Gli antichi, e in particolare Strabone (XIV, 6, 3), distinguono invero due città: Pafo Vecchia, o Palepafo (Παλαίπαϕος), distante dal mare dieci stadî e sede originaria del culto di Afrodite, e Pafo Nuova, lontana dalla prima sessanta stadî verso occidente, posta sul mare, e onorata anch'essa della protezione della dea. Peraltro anche di Pafo Nuova le origini si perdevano in tempi molto lontani, perché la si diceva fondata da Agapenore, capo degli Arcadi alla guerra di Troía. Quando al nome Pafo non segue alcun epiteto, è incerto se si debba intendere l'una o l'altra delle due città: ma in generale è da credere che si tratti della seconda. La Palepafo sembra sia da ricercare nel sito dell'odierna Kouklia: quivi sono resti d'un tempio e altre rovine, che però per la loro struttura non possono appartenere a età molto antica. Monumenti più vetusti sono invece venuti in luce negli scavi eseguiti nella località Rantidi, cinque km. a sud-est di Kouklia: furono riconosciuti i resti di un tempio di m. 27 × 6 con sette ambienti, quelli di un portico con sedili, e quelli ancora di un altro tempio tagliato nella roccia. Furono rinvenute iscrizioni cipriote e numerose statuette in pietra e in terracotta: oltre ad Afrodite appaiono onorati Zeus, Apollo e altre divinità.
Pafo fu una delle nove città-stato in cui l'isola era divisa al tempo della sovranità dei re asiatici; fu capoluogo di distretto e insieme metropoli dell'isola sotto i Romani. Distrutta da un terremoto, circa il 18 o il 17 a. C., fu riedificata da Augusto nel 15 a. C. (Dio Cass., LIV, 23): in ricordo dei benefici ricevuti essa prese il titolo di Sebaste; più tardi aggiunse quelli di Claudia e Flazia; in un'iscrizione bilingue del sec. III (Corp. Inscr. Lat., III, 218) è detta Sebaste Claudia Flavia Paphos sacra metropolis civitatium Cypri; in un'altra (ibid., 12.101) sono ricordati i Romani qui Paphi negotiantur. Fu visitata da S. Paolo, e fu più tardi sede di vescovado.
Bibl.: v. cipro; per il tempio: C. Blinkenberg, Le tèmple de Paphos, Copenaghen 1924; per gli scavi di Kouklia: E. A. Gardener, D. G. Hogarth e altri, Excavationes in Cyprus, 1887-88, in Journ. Hell. Stud., IX (1888), p. 147 segg.; per gli scavi di Rantidi, Rev. hist. relig., LXIII (1911), p. 376 segg.; LXIV (1911), n. 133; R. Zahn, Der angebliche Räucheraltarplatz der Aphrodite in Paphos, in Berl. phil. Wochenschr., 1911, pp. 155-157.