paga-imprese
agg. inv. Che dispone il pagamento delle somme dovute alle imprese fornitrici.
• A firmare la «piattaforma» di rivendicazione i sindaci di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia, decisi ad alzare la voce con la Regione e a denunciare, in primo luogo, i pesantissimi tagli ai trasferimenti della Finanziaria 2013. «Tagli ‒ osservano Roberto Cosolini, Furio Honsell, Claudio Pedrotti e Ettore Romoli ‒ che hanno colpito in misura maggiore proprio le amministrazioni municipali, vale a dire quelle che si trovano a dover erogare i servizi più ampi e complessi, rivolti a un grande numero di cittadini». Di qui la decisione di indirizzare proposte condivise alla Regione sia sui trasferimenti sia sulla gestione del patto di stabilità e del decreto paga-imprese. Provvedimento, quest’ultimo, che a detta dei quattro sindaci ha penalizzato ancora una volta i Comuni medio-grandi. (Piccolo, 22 maggio 2013, p. 16, Regione) • «Dobbiamo portare a casa la riforma delle partecipate, il taglio dei cda degli enti teatrali e il ddl paga-imprese che sblocca un miliardo per le aziende creditrici di Regione e Comuni», avverte il presidente Rosario Crocetta. (Antonio Fraschilla, Repubblica, 15 gennaio 2014, Palermo, p. IV) • Per [Marco] Falcone: «Sul disegno di legge paga-imprese non vi è alcun interesse a favorire aziende amiche, poiché non ne abbiamo. Sosterremo il provvedimento se verranno confermate le nostre proposte migliorative e, soprattutto, se non esclude o penalizza le aziende siciliane». (Giovanni Ciancimino, Sicilia, 19 aprile 2014, p. 4, La Politica).
- Composto dal v. tr. pagare e dal s. f. impresa.