PAGGIO (fr. e ingl. page; sp. paje; ted. Edelknabe)
Giovanetto di nobile famiglia, il quale serviva principi o grandi personaggi, e che, dopo ricevuta educazione cavalleresca, veniva per lo più promosso a una carica militare.
Di questi giovinetti si trova memoria fino dai tempi di Alessandro Magno, che aveva istituita presso di sé una corte di paggi greci (era tra questi appunto quell'Ermolao che ordì una congiura, a tempo scoperta, contro il sovrano); nella società romana imperiale, invece, fanno da paggi gli schiavi, o schiavi affrancati, e più tardi in genere nella civiltà musulmana i ghulām, spesso d'origine straniera.
L'istituzione ha avuto la sua massima voga nel Medioevo, quando rappresenta il primo stadio della carriera militare e aulico-militare dei feudatarî. Il ragazzo di nobile lignaggio inizia il suo servizio come paggio verso i sette anni e lo prosegue sino a quando non sia in grado di combattere (allora diventa scudiero, finché non viene armato cavaliere); accompagna il suo signore a caccia, nei viaggi, e s'inizia così alla vita delle armi. Col declinare della feudalità e col sorgere d'una vera e complessa vita di corte regia l'ufficio di paggio perdette a poco a poco le sue primitive caratteristiche e divenne invece mezzo ai grandi signori per collocare i proprî figli a corte, guadagnare loro il favore del re e aprire loro così prospettive di brillante carriera.
Paggio era ancora il giovane servitore del barone o uomo d'arme; in questo significato più umile si trova frequentemente nelle cronache del Medioevo, quando il paggio, o ragazzo, esercitava tutti gli uffici familiari in casa del signore in cui serviva, e l'assisteva in campo seguendolo a piedi, e avendo la cura dei cavalli e delle armi. Era quindi inferiore allo scudiero e al donzello, perché non serviva per fine d'onore, ma per paga o stipendio; peraltro talvolta poteva conseguire la cavalleria, sottoponendosi a durissime prove.
Paggio era uno dei tre uomini componenti la lancia fornita ed era il più umile dei tre. La lancia era costituita dal caporale o capolancia, dal cavalcatore e dal paggio o garzone o ragazzo; e questi montava il cavallo di minor valore, detto ronzino.