Vedi PAGODA dell'anno: 1963 - 1996
PAGODA
Al pari dello stūpa (v.) indiano da cui deriva, la pagoda (in cinese t'a) è un monumento buddistico. Essa sorge nei luoghi sacri del buddismo, ed ha carattere commemorativo; ma può anche essere un monumento funerario e contenere le ceneri di pellegrini e di monaci, ovvero fungere da reliquiario e pertanto custodire reliquie, soprattutto scritti o immagini che pellegrini pietosi han portato seco dai loro viaggi. Numerosi testi confermano questa triplice funzione della pagoda.
La sua forma però è assai diversa da quella del primitivo stūpa indiano, dove l'elemento essenziale è costituito dalla cupola emisferica che riposa su un basamento quadrato ed è sormontata da un asta che porta dei parasoli. Difatti la p., divenuta elemento caratteristico del paesaggio cinese, ha la forma di una torre a diversi piani. Dove ha avuto luogo questa trasformazione? Nella stessa Cina, ovvero esistevano anche in India torri a diversi piani, in legno, che conglobavano alcuni stūpa, come porterebbe a supporre la descrizione cinese dello stūpa di Peshawar: una torre in legno a tredici piani innalzata su un alto basamento?
Le prime p. cinesi, costruite probabilmente nei primi secoli dell'èra cristiana, erano in legno. Ciò ha fatto sì che nessuna di esse resistesse all'usura del tempo, ma il loro aspetto ci è stato tramandato dalla rappresentazione che figura sui bassorilievi di Yünkang e di Longmen: si tratta di torri quadrate a tre o a cinque piani dai tetti aggettanti, sormontate vuoi da un piccolo stūpa indiano, vuoi da un'asta che porta cerchi in metallo.
La più antica p. cinese che ci sia stata conservata si trova a Songyeusseu, nello Honan; essa daterebbe al 523. È costruita in mattoni, su pianta ottogonale, ha molti piani e conta più di quaranta metri d'altezza. Ma nell'epoca T'ang la forma più diffusa corrispondeva ad una torre su pianta quadrata a diversi piani separati da aggetti, come il Ta-yen t'a edificato nel 653 a Singnanfu dal celebre pellegrino Hsiuan-chang per custodirvi le reliquie che aveva portato con sé dai santuarî indiani. Questa p., ricostruita nel 701, ha subito in seguito numerosi restauri. Essa sorge su una terrazza alta circa cinque metri, ha sette piani che si restringono via via salendo, e misura in altezza sessanta metri. La forma ottogonale si è diffusa soprattutto a partire dall'epoca Shang e si riscontra frequentemente nella Cina del N, sotto le dinastie Yuan e Ming. Agli inizî della dinastia manciù fa la sua apparizione nella Cina del N, e in particolare intorno a Pechino e a Mukden, un tipo speciale di p. detto del "dagoba indiano": una torre a forma di bottiglia panciuta a collo lungo, che sorge su un alto basamento cubico. Questo monumento stimola la curiosità più che non appaghi il senso estetico.
Un certo numero di p. sono costruite in mattoni e legno; in mattoni il corpo dell'edificio, in legno i tetti, le mensole, le balaustre. Talvolta le torri sono rivestite di ceramiche colorate raffiguranti il Buddha. Infine, soprattutto nella Cina del S si trovano p. in pietra di pianta quadrata o ottogonale decorate con sculture raffiguranti personaggi buddisti.
Fin dall'epoca Wei era d'uso attaccare numerose campanelle ai tetti delle p. e ai parasoli che le sormontano. Vi erano anche lampade, talvolta, e in gran numero, così da illuminare il monumento; ma questa abitudine, diffusa alla fine del XVIII sec., era nata forse poco tempo prima.
Le p. giapponesi, costruite in legno, devono richiamarsi al modello delle prime p. cinesi: sorgono su pianta quadrata, contano tre o cinque piani dai tetti aggettanti che riducono via via le proporzioni, sormontati da un'asta che porta dei parasoli. Le più antiche son quelle dello Horyuji e dello Hokkiji, nei pressi di Nara, datate al VII secolo. In Corea sono state edificate numerose p. tra il VII e il XIV secolo. Come in Cina, esse sono torri di forma poligonale o quadrata a più piani restringentisi l'uno dopo l'altro. Le più antiche hanno da tre a cinque piani; a partire dal XIII sec., contano da sette a tredici piani, ma l'altezza non sorpassa mai i diciassette metri. Di p. in mattoni o in pietra, se ne trovano anche nel Tonchino, nell'Annam, nella Cocincina, dove nasce e si forma, soprattutto a partire dall'XI sec., uno stile provinciale cinese che ha una sua particolare attrattiva.
Esistono poi modellini di p. in materie di ogni tipo: ceramica, lacca, bronzo, ecc. Sono giocattoli da bambini o ornamenti per giardini.
La credenza popolare attribuisce alle p. un'influenza protettrice e benevola, per l'azione che esse eserciterebbero sugli spiriti della terra, dell'acqua e dell'aria.
Bibl.: v. cinese, arte; giapponese, arte.