Palatinato
Regione storica della Germania occid., così chiamata in quanto dominio di conti elettori palatini del Sacro romano impero. Formatasi storicamente da un complesso di feudi appartenenti alla casa di Franconia, la regione ebbe il nome di P. dopo che Corrado, fratello dell’imperatore Federico I, fu creato (1156) principe dell’impero e «conte palatino sul Reno» con sede in Aquisgrana. Sostenitore di Barbarossa e protagonista della campagna italiana del 1158-62, Corrado estese i suoi domini fino a Treviri e Colonia; gli successe (1195) il cognato Enrico della casa guelfa di Brunswick, alla quale subentrò (1214) quella di Wittelsbach che tenne riunito il P. ai suoi domini bavaresi fino al 1329, quando l’imperatore Ludovico IV il Bavaro affidò il P. Renano e parte della Baviera (il P. Superiore), in dominio autonomo ed ereditario, al nipote Rodolfo II. La dignità elettorale fu poi riconosciuta appannaggio ereditario dei conti del P. dalla Bolla d’oro di Carlo IV (1356). Roberto I, fratello di Rodolfo II, ampliò i propri domini, dando loro anche la sede universitaria di Heidelberg (1386); con Roberto III, re di Germania, il P. diventò protagonista nella politica dell’impero ma, alla sua morte (1410), il P. si suddivise, con i suoi quattro figli, in altrettante linee: P. Elettorale, P. Superiore, P. di Zweibrücken e P. di Mosbach. Estintesi la seconda (1448) e la quarta (1499), sopravvissero a lungo la linea elettorale (che assorbì in massima parte i territori di quelle scomparse) e quella di Zweibrücken, che diede poi origine a molti rami secondari. Il P. Elettorale si accrebbe sempre più in estensione e potenza. Acquistato con il conte Filippo (1476-1508) dai Wittelsbach di Baviera, il territorio di Neuburg e Sulzbach, domata la guerra dei contadini con Ludovico V (1508-44), rafforzò (1525) la propria posizione in Germania accogliendo la Riforma con Ottone Enrico (1556-59), che partecipò alla Lega di Smalcalda contro Carlo V imperatore. Spentasi con quest’ultimo la linea principale, la dignità elettorale passò alla linea di Simmern, che introdusse nel P. il calvinismo. Il P. Elettorale fu tra i maggiori protagonisti delle vicende politico-religiose che contrassegnarono (17° sec.) la vita dell’impero: Federico IV (1583-1610) sostenne l’Unione evangelica; Federico V (1610-32) conquistò, nella guerra dei Trent’anni, l’effimera corona boema (1619), ma perse la dignità elettorale e lo Stato, passati (1625) al cattolico Massimiliano di Baviera e riconquistati da Carlo Ludovico (Trattato di Vestfalia, 1648). Con Carlo, figlio di Carlo Ludovico, si spense la linea Simmern (1685). La Francia ne approfittò per impegnarsi in una guerra di successione (1688-97) a sostegno di Elisabetta Carlotta, figlia dell’elettore Carlo e moglie di Filippo d’Orléans: il conflitto tra forze francesi e anglo-olandesi fu accanito fino alla Pace di Rijswijk, che assegnò il P. Elettorale alla linea di P. Zweibrücken-Neuburg. Estintasi (1742) questa con l’elettore Carlo Filippo, subentrò il ramo di Sulzbach che con Carlo Teodoro (m. 1799) riunì (1777) tutti i domini dei Wittelsbach. Nel 1797 la parte del P. alla sinistra del Reno fu divisa dai francesi in tre dipartimenti e da Napoleone (1801) fu annessa alla Francia; il Trattato di Vienna (1815) spartì il P. Elettorale fra Baviera, Assia e Prussia. Dopo diverse modificazioni territoriali, nel 1837 P. Renano e P. Superiore furono costituiti come distretti del regno di Baviera e come tali passarono nel Reich tedesco. Il nome P. rimase poi limitato soltanto, come denominazione amministrativa, alla regione alla sinistra del Reno. Dal 1918 al 1930 il P. fu occupato militarmente dai francesi, che tentarono invano di incoraggiarvi i movimenti separatisti.