PALEOFITOLOGIA (o paleobotanica)
Si aggiorna qui di seguito il capitolo dedicato alla p. nella voce paleontologia (XXVI, p. 53).
Di varî gruppi sistematici si sono estese le conoscenze e si sono approfondite le relazioni filogenetiche, particolarmente delle Licopodiali. Per i singoli gruppi è da notare: microfossili di sicura provenienza vegetale (alghe Cianoficee filamentose e funghi probabilmente Ficomiceti) sono stati riconosciuti nel Carbonico e nel Proterozoico. Delle Dasicladacee è aumentato il numero dei generi (81, di cui solo 10 sono viventi); per le Caracee è stata una sorpresa il rinvenimento del genere Nitella nel Giura dell'India, genere finora sconosciuto come fossile. Nel 1957 è stato descritto il primo lichene fertile provvisto di apoteci, trovato nell'ambra e attribuito al genere vivente Alectoria, mentre i diversi licheni dell'ambra descritti finora erano tutti sterili e quindi inclassificabili. Nematofitali: in questo nuovo ordine vengono compresi resti che mostrano struttura algale, però con indubbî caratteri di piante terrestri; una volta erano considerati quali Conifere (Prototaxites); si trovano nei depositi del Silurico e del Devonico; la più grande di queste piante appartiene al genere Nematophyton: stipite di circa un metro di diametro, formato da tubi allungati, verticali e da altri tubi più stretti che riempiono lo spazio tra i primi; nessun organo riproduttivo. A. Chiarugi riconobbe per primo l'appartenenza di questi resti al tipo alghe; in un altro genere sono state rinvenute nei tubi spore in tetradi; le Nemotofitali rimangono ancora enigmatiche e alcuni studiosi le ritengono senz'altro Feofite. Epatiche sono state scoperte nel Carbonico medio, mentre Muschi sono stati descritti dal Carbonico superiore. Psilofitali: sono stati riconosciuti diversi tipi nuovi, però rappresentati sempre dallo sporofito; malgrado l'ottimo stato di conservazione della flora a Psilofitali di Rhynie (Scozia), non si è trovata traccia di gametofiti; perciò qualche studioso pensa che il cosiddetto rizoma di Rhynia sia il gametofito di questa pianta. Per le Conifere è interessante lo studio approfondito fatto sulle Walchiacee (v. in quest'app.); importante la revisione fatta dal giapponese Miki dei resti di Sequoia e di Taxodium, dalla quale è risultato che alcuni di questi resti rappresentavano un nuovo genere, Metasequoia, che più tardi è stato trovato anche vivente (v. metasequoia, in questa App.). Le Ginkgoali sono note con 19 generi, col massimo sviluppo nel Mesozoico; vivente è solo la specíe Ginkgobiloba, che di recente è stata rinvenuta anche allo stato spontaneo in una regione montagnosa a O di Shanghai e a S di Nanchino. Un taxon ancorae nigmatico è dato da un tipo di Gimnosperme, le Pentoxilali, con poche specie del Giurassico dell'India: il Pentoxylon Sahnii era un alberetto o un arbusto di aspetto xerofitico con foglie caduche, del tipo Taeniopteris, coni ovuliferi su rametti corti; ogni cono reca numerosi semi sessili, in spirale, inseriti direttamente sull'asse, privi di magasporofilli; i semi risultano congiunti fra di loro dallo strato esterno, carnoso, del tegumento; il fusto mostra di norma 5 ma talora 3÷4 o 6÷8 fasci vascolari in una cerchia e legno secondario in cerchie annuali. V. Mittre ha ristudiato questo gruppo (1957) e viene alla conclusione che si tratti di un ordine primitivo di Cicadofite.
Un problema ancora aperto è quello dell'origine delle Angiosperme: resti sicuri di queste piante sono foglie del tipo palme del Triassico del Colorado (1956); del Giurassico della Scozia sono stati rinvenuti diversi tipi di polline appartenenti a Gimnosperme e ad Angiosperme (Ninfeacee e probabilmente Magnoliacee); siccome nel Cretacico si trovano già molte famiglie di Angiosperme, bisogna ammettere che l'origine dei primi rappresentanti sia molto più antica di questo periodo. Anche lo studio delle spore e dei pollini fossili ha compiuto notevoli progressi negli ultimi anni, così pure quello dei legni fossili.
Durante l'ottavo Congresso internazionale di botanica (Parigi 1954) è stata fondata l'organizzazione internazionale di paleobotanica, che ha lo scopo di promuovere la cooperazione e lo scambio delle conoscenze. Dal 1952 l'Istituto di paleobotanica dell'univ. di Lucknow (India) pubblica un periodico, The Palaeobotanist, consacrato a questi studî.
Bibl.: L. Emberger, Les plantes fossiles, Parigi 1944; W. Gothan-H. Weyland, Lehrbuch der Paläobotanik, Berlino 1954; W. C. Darrah, Principles of Palaeobotany, 2ª ed., New York 1960.