PALERMO (XXVI, p. 59; App. I, p. 915; II, 11, p. 487)
L'aumento demografico di P., già cospicuo dal 1936 al 1951, quando la popolazione residente del comune aumentò da 411.879 a 490.692 ab., si è in questi ultimi anni accentuato: al censimento del 15 ottobre 1961 il comune comprendeva 587.063 ab. Questo incremento, uno dei più notevoli delle città siciliane (dopo Siracusa e Catania), si deve in gran parte al forte numero dei nati vivi e ad una sensibile diminuzione dei morti, e solo in secondo luogo, ed in misura varia da un anno all'altro, al movimento migratorio.
L'indice di natalità si è mantenuto sempre molto elevato, e solo in questi ultimi tempi tende leggermente a scendere. La mortalità ha avuto all'opposto un andamento tipicamente discendente, passando da 17,2‰ (1932) a 8,3‰ (1958). L'incremento naturale annuo si aggira, per tutto il comune, sulle 9-9500 unità. L'eccedenza del movimento migratorio va invece soggetta a cospicui cambiamenti: anche se la media annua nel periodo 1952-58 risulta di 4190 unità, essa ha avuto punte massime negli anni scorsi, ma si è ridotta nel 1958 a 1311.
La percentuale della popolazione attiva in rapporto a quella totale con più di 10 anni, è aumentata nel periodo 1936-51 dal 31,9 al 35,4%: il fenomeno, presente pure nelle altre città dell'isola, tradisce l'avvio ad un radicale cambiamento della struttura economica e sociale, in atto da poco più di un quindicennio. Della popolazione attiva 30.263 persone sono addette alle industrie manifatturiere, 14.396 alle costruzioni e impianti, 13.173 ai trasporti e comunicazioni, 31.999 al commercio, 25.315 alla pubblica amministrazione e 16.208 all'agricoltura: le attività che hanno accusato maggiori incrementi sono rappresentate dal commercio e dalla pubblica amministrazione. Varia l'attività industriale, che vanta 7012 addetti alle ind. meccaniche, 1190 alle chimiche e 1139 al trattamento dei minerali non metallici. Il traffico portuale è leggermente diminuito dal 1937 al 1954.
La contrazione più spiccata si osserva nelle esportazioni, che sono passate da 169.000 a 79.500 t, mentre le importazioni si aggirano sulle 650.000. Notevolmente più vivace appare invece il movimento dei viaggiatori, che nello stesso periodo sono aumentati da 139 a 180.000. Il porto è ora collegato giornalmente con Napoli, settimanalmente con Tunisi, e ogni quindici giorni con i porti dell'Europa settentrionale.
Dal dopoguerra ad oggi l'aspetto della città è notevolmente mutato. Non solo alcune aree interne sono state risanate (per quanto non completamente), ma l'impianto urbano si è allargato con nuovi quartieri soprattutto nella regione pianeggiante che si incunea tra le pendici montagnose dell'interno e Monte S. Pellegrino, ai margini della strada per Resuttano. La strada che da Palermo porta a Monte S. Pellegrino è stata recentemente prolungata fino al Lido di Mondello, posto all'apice nord-occidentale del rilievo, il centro balneare che in questi ultimi anni si è sensibilmente ingrandito, in funzione della città. Vedi tav. f. t.
Bibl.: P. Villa, Storia della vita urbanistica di Palermo, Palermo 1941; V. Marcellino, Sulle piante topografiche della città di Palermo, in Archivio storico siciliano, 1947; G. Falzone, Palermo, Palermo 1949; G. Trovato, Sopravvivenze arabe nella toponomastica di Palermo, Palermo 1949; G. Cavallaro, Palermo preromana, Palermo 1951.