palido
. Costante la forma con la scempia, per cui cfr. Barbi, Vita Nuova, p. CCXCII (e anche Petrocchi, Introduzione 447; a Pg VIII 24 lo stesso Petrocchi annota: " Nel Casella è pallido, ma la forma con la scempia è decisamente portata da tutta l'antica vulgata ").
Riferito sempre a persona (anche se usato come attributo di ‛ colore '), e spesso come predicativo, p. ricorre, in senso proprio, a indicare il colorito determinato o dal deperimento fisico - ciascuna delle anime dei golosi era... ne li occhi oscura e cava, / palida ne la faccia (Pg XXIII 23), a causa del " digiuno [che] fa il corpo magro, le membra pilose e pallide " (Ottimo) -, o, più spesso, da un sentimento. Nella valletta dei principi D. vede l'essercito gentile delle anime tacito... riguardare in sùe / ... palido e umìle (VIII 24), nella consapevole attesa fatta insieme di timore dell'avversaro (v. 95) e di speranza nell'aiuto degli angeli: quasi aspettando, " quia indubie sperabant suam orationem esse exauditam, pallido, per affectionem, et umile, per devotionem et subiectionem " (Benvenuto). Paura è anche quella del figlio palido e anelo (Pd XXII 5) cui soccorre la madre già incoraggiandolo con la sua voce che 'l suol ben disporre: dove la scena, assunta a paragone (nel figlio s'identifica D., spaventato dal grido di... alto suono [XXI 140] testé udito), è completata dalla prima parte della comparazione: come parvol che ricorre / sempre colà dove più si confida... (vv. 2-3).
Il pallore può essere determinato anche da un sentimento amoroso: ovunque questa donna mi vedea... si facea... d'un colore palido quasi come d'amore, Vn XXXVI 1; in un passo del Fiore (LVI 12) al sentimento d'amore si accompagna, forse prevalendovi, la paura della donna di essere abbandonata: chi d'Amor vuol gioire / quand' e' truova la sua donna diversa - cioè " scontrosa " (Petronio) - un'or la de' cacciar, altra fuggire. / Allor sì la vedrà palida e persa, / ché sie certan che le parrà morire / insin che no lli cade sotto inversa.
Poste di fronte a situazioni imbarazzanti, le persone pudiche - come le fanciulle - si dipingono ne la faccia di palido o di rosso colore (Cv IV XXV 7). E infatti, come dice Stazio nel libro primo di Tebe, quando Aceste condusse le figlie d'Adrasto rege... dinanzi da li occhi del... padre ne la presenza di Polinice e Tideo, le vergini palide e rubicunde si fecero (§ 8: cfr. Stazio Theb. I 537-538 " pariter pallorque ruborque / purpureas hausere genas ").
Altrove lo stesso sintagma ‛ farsi p. ', " impallidire ", abbina al senso proprio quello figurato, alludendo al pallore causato dalla " fatica ne gli studi di poesia e di eloquenza " (Daniello): chi palido si fece sotto l'ombra / sì di Parnaso... / che non paresse aver la mente ingombra, tentando di descrivere le mirabili visioni del Paradiso terrestre? (Pg XXXI 140).