PALINURO (Παλίνουρος, Palinurus)
È, nel quinto libro dell'Eneide, il pilota della nave d'Enea, che il dio del sonno fa addormentare e precipitare col timone in mare durante la rotta dalla Sicilia a Cuma. Nel sesto libro, l'ombra di P., insepolto ed errante sulla rive dello Stige, appare a Enea, gli narra la sua fine, ucciso dai barbari Lucani mentre toccava terra dopo tre giorni di nuoto, e gli chiede sepoltura per il suo cadavere, o immediato traghetto con lui negl'Inferi. La Sibilla compagna di Enea risponde assicurando l'ombra di P. che le sue ossa saranno dagli stessi Lucani raccolte in seguito a prodigi ammonitori e onorate d'un tumulo che porterà in eterno il suo nome (Capo Palinuro). Reminiscenze omeriche (il pilota di Menelao, Elpenore, ecc.) e una tradizione lucana del territorio di Velia si fusero in Virgilio in questo commovente episodio, le cui due parti, nel quinto e sesto libro, non appaiono però in pieno accordo fra loro, e sembrano quindi stese ed elaborate distintamente.