PALLANTIDI (Παλλαντίδαι, Pallantides)
I cinquanta figli di Pallante, considerati talvolta giganti come anche il loro padre. Di essi sono ricordati in particolare Bute e Clito (Ov., Met., vii, 500).
Alla morte di Egeo, di cui avevano sperato di ereditare il potere, si opposero a Teseo e, divisi in due gruppi, mossero contro Atene. Un gruppo, partito da Gargetto, fu tradito da un araldo di Pallante e, assalito, fu sterminato da Teseo; l'altro, che muoveva da Sfetto, e nel quale si trovava anche Pallante fu ugualmente sterminato. Secondo altri racconti, Teseo fece uccidere tutti i P. e fra essi anche Pallante (Paus., i, 28, 10). Come motivo della loro uccisione Diodoro (iv, 60) indica la paura di legami con Minosse e Androgeno di Creta.
La lotta dei P. contro Teseo è rappresentata secondo l'opinione più diffusa nel fregio orientale del cosiddetto Theseion ad Atene. In particolare i P. sarebbero rappresentati in figure di giovani, nudi, che sollevano enormi massi, con estrema facilità, contro Teseo che li affronta da solo e dinanzi al quale alcuni cadono a terra.
Bibl.: Steuding, in Roscher, III, i, 1897-909, c. 1333-5, s. v. Pallantides; G. Radke, in Pauly-Wissowa, XVIII, 1949, c. 230, s. v. Pallantides, con bibl. preced.; Ch. Picard, Manuel, II, p. 714 ss. dove sono discusse le varie teorie; G. Gullini, L'Hefaisteion di Atene, in Arch. Class., I, 1949, p. ii ss.; H. Koch, Studien zum Theseustempel in Athen, Berlino 1955.