PALMA di CESNOLA, Luigi
PALMA di CESNOLA, Luigi (Louis). – Nacque il 28 giugno 1832 a Rivarolo Canavese, vicino a Torino, da Maurizio e da Eugenia Ricca di Castelvecchio.
La famiglia, di recente nobilitazione, era di tradizione liberale e patriottica: il padre Maurizio e lo zio Alerino, già attivi politicamente durante il periodo rivoluzionario e napoleonico, furono fra i protagonisti della rivoluzione costituzionale del 1821 nel Regno di Sardegna.
All’età di 15 anni, Luigi si arruolò nell’esercito piemontese e prese parte alla prima guerra d’indipendenza, meritando la promozione a sottotenente. Poi frequentò la Scuola militare di Cherasco e la Scuola di cavalleria di Pinerolo. Nel settembre 1854 fu nominato aiutante di campo del generale Giorgio Ansaldi, ma poco dopo diede le dimissioni a causa di un contrasto avuto con un creditore al quale aveva chiesto un prestito: costui reclamava il pagamento di una somma che Palma riteneva ingiustificata; il ministero della Guerra lo pose nell’alternativa di versarla oppure di lasciare l’esercito. Dopo le dimissioni si arruolò nella legione anglo-italiana per prendere parte alla guerra di Crimea, dove fu nominato aiutante di campo del colonnello Enrico Fardella di Torrearsa che poi – come lui – avrebbe combattuto nella guerra civile americana.
Alla fine della guerra di Crimea, Palma si dedicò per qualche tempo al commercio marittimo in Medio Oriente, prima di trasferirsi nel 1860 a New York, dove si guadagnò inizialmente da vivere dando lezioni di francese, italiano e musica. Tra i suoi primi allievi vi fu Mary Isabel Reid, appartenente a una delle più illustri famiglie della città, figlia del commodoro Samuel Chester Reid, eroe della Marina americana e ideatore della versione del 1818 della bandiera degli Stati Uniti. La sposò nel giugno 1861.
Lo scoppio della guerra civile offrì a Palma nuove occasioni per porre in evidenza le sue doti militari. Con l’aiuto della moglie aprì a New York una scuola per istruire gli aspiranti ufficiali delle armate nordiste. L’iniziativa trovò molto seguito al punto che Palma ebbe più di 700 allievi in meno di due mesi, tra i quali gli ufficiali di due reggimenti di cavalleria che il senatore Ira Harris aveva armato a proprie spese. Nell’ottobre 1861 fu offerto a Palma il grado di maggiore nell’11° reggimento cavalleria New York, che aveva il compito di scortare il presidente Abraham Lincoln e di custodire gli uffici governativi a Washington. Nel dicembre successivo fu promosso tenente colonnello, ma si pose in urto con il colonnello James B. Swain, comandante del reggimento, perché le reclute non gli parevano istruite a dovere. Insieme ad altri ufficiali, si schierò apertamente contro il colonnello che lo fece incarcerare sotto l’accusa di ammutinamento. Grazie all’interessamento del generale George B. McClellan, che aveva conosciuto in Crimea, Palma fu chiamato dal generale Franz Siegel come capo di stato maggiore presso l’11° corpo d’armata del Potomac, ma la nomina non fu approvata dal governo di Washington.
Nell’estate del 1862 ottenne il comando del 4° volontari New York, un reggimento di cavalleria con cui compì molte azioni che gli conquistarono una vasta notorietà. Alla fine del 1862 ebbe anche il comando di una grande brigata di cavalleria, ma non fu promosso generale. Al suo posto ricevette l’avanzamento di carriera il figlio di William H. Seward, allora segretario di Stato, il quale rimase a Washington senza mai partire per il fronte.
La promozione a generale gli fu negata anche alla vigilia della battaglia di Aldie, combattuta in Virginia il 17 giugno 1863, durante la quale Palma si distinse tanto da meritare trent’anni dopo, nel 1897, la medaglia d’onore del Congresso. Durante la battaglia guidò alcune cariche alla testa del suo reggimento prima di essere colpito e catturato dai sudisti, che lo deportarono nella Libby Prison di Richmond. Nonostante le ferite plurime, Palma si salvò grazie all’aiuto della famiglia del dottor William Kennedy e del padre gesuita Giuseppe Bixio, fratello di Nino, già luogotenente di Garibaldi. Fu liberato il 30 marzo 1864 in seguito a uno scambio di prigionieri.
Dopo la liberazione gli fu affidato il comando della città di Belle Plain, in Virginia, dove furono concentrate le forze di cavalleria dell’Unione e i prigionieri sudisti. Nel giugno 1864 ricevette dal ministro della Guerra Edwin Stanton l’ordine di raggiungere il generale Philip Henry Sheridan con tutte le forze di cui poteva disporre: 12000 uomini più le batterie d’assedio destinate al corpo d’armata del Potomac. Palma prese parte a vari combattimenti molto impegnativi, anche al comando di grandi brigate di cavalleria nella Shenandoah Valley, dove meritò una citazione per valore in un ordine del giorno del generale Wesley Merritt nell’agosto 1864.
Nel settembre 1864 lasciò il servizio a seguito della scadenza della ferma del 4° reggimento volontari New York che aveva organizzato a proprie spese. Verso la fine di quell’anno riaprì per un breve periodo la sua scuola militare in società con il colonnello Percy Windham, e nello stesso tempo visitò i luoghi nei quali aveva combattuto.
In quel periodo – 1864-65 – inviò periodiche corrispondenze al giornale Vessillo d’Italia di Vercelli, nelle quali narrava le vicende della guerra civile. Si dichiarò favorevole all’emancipazione degli schiavi neri, ma ritenne che si dovesse abbandonare ogni sentimento di vendetta nei confronti dei sudisti vinti. Inoltre, osservò che gli Stati sudisti erano completamente rovinati, mentre gli schiavi liberati non avevano più un lavoro.
Verso la fine del 1865, il senatore Harris fece nominare Palma console degli Stati Uniti a Cipro, allora sotto il dominio ottomano. Qui egli si dedicò con molto impegno agli scavi archeologici per quasi undici anni. I suoi ritrovamenti fornirono molte testimonianze delle antiche civiltà del Mediterraneo, quando Cipro era un crocevia di popoli e religioni. Riportò alla luce più di 35.000 reperti, compresi i circa 5000 perduti nel naufragio di un bastimento affondato al largo di Beirut nel 1871. Le autorità ottomane cercarono di impedire gli scavi e l’esportazione dei reperti da Cipro, ma Palma riuscì a eludere la loro sorveglianza per mezzo di numerosi stratagemmi.
Nel 1873 chiamò a Cipro e coinvolse negli scavi il fratello minore Alessandro (1839-1914), al quale fece ottenere la carica di viceconsole degli Stati Uniti d’America a Paphos. Poco tempo dopo i due si separarono e Alessandro, abbandonata la carriera diplomatica, continuò autonomamente gli scavi archeologici nell’isola di Salamina, raccogliendo più di 14.000 reperti, di cui narrò dettagliatamente nel volume Salaminia (London 1882).
Alessandro Palma aveva combattuto come ufficiale dell’esercito sabaudo in Crimea, poi nelle guerre d’indipendenza italiane del 1859 e 1866, meritando diverse decorazioni al valor militare. Nel 1869 lasciò l’esercito e fra 1870 e 1871 prese parte a una spedizione nel Mato Grosso. Poi si recò a Buenos Aires mentre imperversava un’epidemia di febbre gialla che causò la morte di migliaia di emigranti italiani. Poté salvarsi e nel 1872 si arruolò nell’esercito dell’Uruguay. Nel 1879, dopo la parentesi cipriota, si trasferì a Londra, dove sposò Augusta Lawrence, figlia del famoso antiquario Edwin Lawrence che aveva finanziato le sue campagne di scavi a Cipro. Poi tornò con la moglie in Italia, dove riprese servizio nell’esercito con il grado di tenenente colonnello nel IV reggimento alpini. In quel periodo, ideò un particolare modello di cannone da montagna che fu sperimentato con successo. Inoltre, scrisse altre opere di interesse archeologico, alcuni romanzi e un racconto della predetta spedizione nel Mato Grosso.
Rientrato negli Stati Uniti nel 1877 alla scadenza del suo mandato di console, Luigi Palma fu nominato fiduciario del Metropolitan Museum of Art di New York. Nel 1878 ripubblicò un ampio resoconto delle sue imprese archeologiche dal titolo Cyprus (già edito a Londra nel 1877) e l’anno seguente divenne il primo direttore professionale del Metropolitan Museum of Art, che acquistò circa 22.000 reperti della sua collezione cipriota.
Le sue scoperte archeologiche e gli studi pubblicati gli fecero meritare molti riconoscimenti da parte di istituti culturali e di personalità di vari paesi, mentre il Metropolitan Museum of Art, alla cui direzione rimase fino alla morte, si ingrandiva sempre più con le cospicue donazioni fatte da mecenati che gli dimostravano la massima fiducia, malgrado il suo carattere impetuoso e autoritario, che gli procurò in numerose occasioni critiche molto severe.
Dopo il trasferimento del 1880 del Metropolitan Museum sulla Quinta strada a Central Park, dove la collezione di Palma occupò una posizione di rilievo al primo piano, il mercante d’arte Gaston Feuardent e altri critici iniziarono ad accusarlo di avere falsificato vari reperti archeologici e a mettere in dubbio la provenienza del famoso tesoro di Curio. Palma si difese con la solita combattività e portò in tribunale i reperti incriminati per dimostrarne l’autenticità. Gli esperti e i giudici gli diedero ragione, ma le stesse risultanze processuali gettarono ombre sul suo operato di archeologo.
Morì a New York il 20 novembre 1904.
Opere e scritti: Cyprus: its ancient cities, tombs and temples. A narrative of researches and excavations during ten years’ residence in that island, London 1877; A descriptive atlas of C. collection by Cipriote antiquities in the Metropolitan Museum of Art, New York, I-III, Boston-New York 1885-1903; An address on the practical value of the American museum, delivered at Round Lake, N.Y. July 12th 1887, Troy 1887; Address delivered by gen. L. P. di C., director of the Metropolitan Museum of Art, at the unveiling of the Columbs monument in the city of New York, october 12th, 1892, New York 1892.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Torino, Sezione quarta, Archivio del ministero della Guerra e della Marina del Regno di Sardegna, Stati di servizio delle brigate Piemonte e Aosta, 1847-48; Hanover (New Hampshire), Dartmouth College Library, Special collections, Manuscript MS/68, 3:3, C., L. P. di Papers; necr., General di C. dies after short illness, in New York Times, 22 novembre 1904. Inoltre: A. Bertolotti, Passeggiate nel Canavese, I, Ivrea 1867, pp. 388-392, 455-458; F. Gallo - G. De Agostini, Biografia del generale americano e console in Cipro L. P. di C., Vercelli 1869; G. Giacosa, Impressioni d’America, Milano 1898, pp. 244-286; L. Roversi, L. P. di C. e il Metropolitan Museum of Art di New York, New York 1898; J.L. Myres, Handbook of the Cesnola collection of antiquities from Cyprus, New York 1914; E. Mc Fadden, The glitter and the gold. A spirited account of the Metropolitan Museum of Art’s first director, the audacious and high-handed L. P. di C., New York 1971; M. Brignoli, Lettere di L. P. a Cesare Correnti, in Rendiconti dell’Istituto lombardo di scienze e lettere, classe di lettere e scienze morali e storiche, 1980, vol. 114, pp. 7-18; C. Tomkins, Merchants and masterpieces. The story of the Metropolitan Museum of Art, New York 1989, pp. 49-92; R. Damilano, L. P. di C. archeologo e combattente, Ivrea 1992; M. Sternini, La collezione di antichità di Alessandro Palma di Cesnola, Bari 1998; A. G. Marangou, The consul L. P. di C. 1832-1904. Life and deeds, Paris-Nicosia 2000; V. Karageorghis, in collaborazione con J.R. Mertens - M.E. Rose, Ancient art from Cyprus. The Cesnola collection, New York 2000;F.W. Alduino - D.L. Coles, Sons of Garibaldi in blue and gray. Italians in the american civil war, ibid. 2007, pp. 133-169; D.A. Traill, C., L. P. di, in An encyclopedia of the history of classical archaeology, a cura di N. Thomson de Grummond I, Westport 1996, pp. 267 s.; C., L. P. di (known as “Louis” in the United States), in Dictionary of Art Historians. A biographical dictionary of historic scholars, museum professionals and academic historians of art (http://www.dictionaryofarthistorians.org/cesnolal. htm).