PALMA DI MAIORCA
(catalano Palma de Mallorca; arabo Mayūrqa; Ciutat de Mallorque nei docc. medievali)
Città nell'isola di Maiorca, capoluogo della prov. spagnola delle Baleari, P. è posta in un'ampia baia circondata da colline sulla costa sudoccidentale dell'isola.Piccolo centro romano, poi fortezza bizantina, P. venne conquistata dai musulmani nel 902-903 e, con il nome di Mayūrqa, conobbe una reale prosperità e fu anche centro di pirateria. Il Liber Maiolichinus, poema latino che narra dell'assalto portato a Maiorca nel 1115 dai Catalani alleati con i Pisani, descrive P. come una cinta urbana dominata dalla cittadella (Almudaina). La conquista nel 1229 da parte di Giacomo il Conquistatore (1213-1276), conte di Barcellona e re d'Aragona, determinò un mutamento nella popolazione, che da musulmana divenne cristiana, senza modificare però fondamentalmente la struttura della città, che in quest'epoca si chiamava Ciutat de Mallorque e riacquistò il nome di P. solo nel 1717.Nel periodo coincidente con la vicenda storica del regno di Maiorca (1276-1344; v. Baleari, Isole; Maiorca, Regno di) e in quello subito successivo, il cantiere architettonico di maggiore importanza fu quello della cattedrale, che, avviato agli inizi del sec. 14°, rimase in funzione per tutto il resto del periodo medievale. All'epoca del regno di Maiorca venne edificato un capocroce stilisticamente vicino alle cappelle di palazzo della stessa P. e di Perpignano. Un radicale mutamento si verificò alla metà del secolo, con la costruzione del corpo longitudinale a opera dell'architetto maiorchino Jaume Mates, il quale, ispirandosi all'arte catalana, unificò lo spazio interno innalzando fino a m 30 le navate laterali, mentre quella centrale raggiunge i m 44; scandiscono le navate pilastri ottagonali lisci e sottili, sui quali ricadono immensi archi. All'esterno, il corpo longitudinale è sostenuto da potenti archi rampanti coordinati, come effetto visivo, a quelli delle cappelle laterali.La principale chiesa parrocchiale di P., dedicata a s. Eulalia, si colloca, sotto l'aspetto della struttura architettonica, al punto d'incontro del Gotico della Francia meridionale e di quello catalano. La sua costruzione venne avviata nel primo quarto del sec. 14° con un capocroce a deambulatorio e cappelle radiali. Tutti i supporti sono costituiti da fasci di colonnette corrispondenti alle ricadute delle volte ogivali; la stessa modanatura fu all'inizio prolungata nel corpo longitudinale, che presenta una navata centrale nettamente più alta delle laterali e che può quindi godere di un'illuminazione diretta. Fu necessario contraffortare questa navata con archi rampanti possenti e massicci. Dopo un'interruzione dei lavori alla metà del sec. 14°, la costruzione riprese intorno al 1360 sotto la direzione di un altro architetto, che adottò per i supporti un tipo di pilastro ottagonale analogo a quello della cattedrale.Al di fuori delle residenze regali, non rimane che un solo edificio civile di una certa importanza: la Lonja de Comercio (Llotja). Destinata a ospitare le transazioni commerciali, essa venne edificata tra il 1420 e il 1450 ca., su richiesta del collegio dei mercanti, dall'architetto maiorchino Guillem Sagrera. Si tratta di una vasta sala a colonne, secondo una tipologia nota nel Levante ispanico, che il suo isolamento ha permesso di trasformare in monumento autonomo. Di pianta rettangolare, è cinta da spessi muri con agli angoli torrette ottagonali che ospitano scale a chiocciola; all'interno, le ogive delle volte si staccano direttamente da otto colonne elicoidali e ricadono direttamente sui muri perimetrali. La spinta delle volte è contrastata all'esterno da contrafforti poligonali a otto lati che si armonizzano alle torrette angolari. Essi incorniciano un sistema di ampie aperture che presenta su ciascun lato un portale e due grandi finestre con tracery di stile flamboyant. La diversa altezza di queste aperture è sottolineata da una cornice il cui tracciato a zig-zag contrasta con la perfetta orizzontalità del coronamento. La decorazione scultorea comprende due belle statue applicate sui timpani delle due porte principali - l'Angelo tutelare dei mercanti e la Vergine con il Bambino - e alcune figure di santi poste sotto baldacchini agli angoli del monumento. Un problema spesso dibattuto e non ancora interamente risolto è quello della parte da assegnare personalmente a Guillem Sagrera nella realizzazione di tale complesso.Si hanno notizie più chiare circa la partecipazione dell'artista all'altro grande cantiere di scultura della fine del Medioevo a P.: il portale meridionale della cattedrale, detto Portal del Mirador. L'opera venne cominciata intorno al 1390 dal catalano Pere Morell, che morì però già nel 1394; il Capitolo ingaggiò allora uno dei maestri stranieri la cui presenza è segnalata a Maiorca nel corso di tutto il sec. 14°: il piccardo Pierre de Saint-Jean, autore anche del portale (1398) della chiesa di Sant Miquel a P., che prolungò alla fine del secolo forme di moda negli anni ottanta. Al contrario Guillem Sagrera, che scolpì le statue di S. Pietro (1422) e di S. Paolo negli sguanci del Portal del Mirador, padroneggia con piena consapevolezza la rivoluzione stilistica realizzata da Claus Sluter.Nel corso dei secc. 14° e 15°, analoghi mutamenti stilistici si produssero anche nel campo della pittura, soprattutto per influsso di artisti esterni alle Baleari.Nel secondo quarto del sec. 14° il re Giacomo II di Maiorca (1324-1343) introdusse alla sua corte un discepolo di Duccio di Buoninsegna che eseguì, con la collaborazione della bottega, la decorazione di due importanti manoscritti: il Llibre dels Privilegis de Mallorca (Palma di Maiorca, Arch. del Reino de Mallorca), iniziato a scrivere il 22 settembre 1334 dallo scriba Romeu des Poal, originario di Manresa in Catalogna, e le Leggi palatine (Bruxelles, Bibl. Royale, 9169). La stessa bottega dipinse il trittico di S. Eulalia (Palma di Maiorca, Mus. Catedralicio) e quello di S. Quiteria (Palma di Maiorca, Mus. de Mallorca). Una grande tavola rettangolare che presenta numerosissime scene della Passione (Palma di Maiorca, Mus. de la Iglesia de Mallorca), che proviene dal convento di Santa Clara, appare ancora non completamente liberata dalla tradizione bizantina; si suppone che essa sia stata acquistata in Italia, a meno che non sia stata dipinta da un artista di passaggio.Alla fase italiana successe una fase catalana, che prese anch'essa avvio dal mecenatismo regale, ma sotto un'altra dinastia. Immediatamente dopo la conquista delle Baleari, il re d'Aragona Pietro III il Cerimonioso (1336-1387) ordinò al suo pittore di corte, Ferrer Bassa, un retablo da destinare alla cappella del palazzo dell'Almudaina: l'artista morì però poco dopo, nel 1348, e fu quindi il suo successore Ramon Destorrents a realizzare l'opera nel 1353 (Lisbona, Mus. Nac. de Arte Antiga; Palma di Maiorca, Mus. de Mallorca).Ramon Destorrents ebbe un'influenza determinante sui due principali pittori maiorchini della seconda metà del sec. 14°: l'autore del retablo dei Ss. Matteo e Francesco (Palma di Maiorca, Mus. Catedralicio), eseguito nel 1377, e l'artista cui il vescovo Antonio Galiana (1363-1375) commissionò un retablo di S. Paolo per la propria cappella privata nel palazzo episcopale, ove è ancora conservato. Quest'ultimo pittore era al corrente dell'attività barcellonese dei fratelli Serra e si è supposto che durante un viaggio in Italia fosse venuto in contatto con la bottega di Spinello Aretino.
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