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ABBATE, Palmeri

di Francesco Giunta - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)
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ABBATE, Palmeri (Palmeronte)

Francesco Giunta

Oriundo di Trapani, fu però, secondo Saba Malaspina, cittadino palermitano. Fu uno dei più ricchi feudatari del Val di Mazara ed ebbe grande rinomanza in tutto il Regno. Nel 1270 era procuratore di Carlo d'Angiò nell'isola di Pantelleria, contro i cui abitanti saraceni infieri per l'appoggio accordato ad elementi filo-svevi, come Corrado Capece e Nicola Maletta. Nel 1272 era castellano di Favignana. Nonostante questi suoi precedenti filo-angiomi, l'A. partecipò attivamente a tutti gli avvenimenti del Vespro siciliano. Anzi, secondo la tradizione storiografica che vuole essere stato il Vespro opera di una congiura di baroni, l'A. fu, insieme con Giovanni da Procida, Alaimo da Lentini e Gualtieri di Caltagirone, uno dei principali artefici della sollevazione. E infatti egli appare firmatario di quel singolare documento inserito nel Rebellamentu,con cui i più importanti baroni siciliani invitavano Pietro III d'Aragona a venirli a liberare dall'oppressione angioina. Quel che è sicuro è che l'A. accolse re Pietro al suo sbarco a Trapani e che gli rimase vicino nelle vicende del 1282. Venne, tuttavia, sospettato di avere inviato lettere agli Angioini, e i suoi precedenti filoangioini sembravano confermare l'accusa agli occhi del re aragonese. L'A., insieme con il fratello Riccardo (cui il re aveva, il 16 sett. 1282, ordinato di sorvegliare a Trapani il carico di alcune navi regie), con Simone da Calatafimi, con Ruggero de Mauro, venne imprigionato ed i suoi beni furono sequestrati (gennaio 1283).

Ma nell'aprile dello stesso anno, non essendo affiorata a suo carico nessuna prova durante il processo intentatogli, venne liberato e riammesso nel possesso dei suoi beni. Subito dopo però la cattura a Geraci di una spia angioina, che narrò confusamente di una congiura ordita contro il re Pietro III dall'A, insieme con altri baroni, aggravò la sua posizione. Perciò, con il pretesto che dovesse accompagnare re Pietro al famoso duello di Bordeaux, fu condotto in Aragona (1283). Qui si distinse con tale valore nella lotta contro i Francesi a Besalú, da esser citato con parole lusinghiere dal cronista catalano Ramòn Muntaner (cap. 134). Questa prova di fedeltà valse all'A. il ritorno in patria. Giunto in Sicilia con cinque navi, accorse a rinforzare la flotta di Ruggero di Lauria partecipando alle scorrerie contro le isole di Procida ed Ischia (1296). Salvò, inoltre, la città di Piazza dall'assedio angioino e nel 1300 si distinse per valore (sfortunato, per altro) nella battaglia navale combattuta nelle acque di Catania. In questa occasione fu ferito, preso prigioniero e trasportato dagli Angioini a Catania, ove mori nello stesso anno.

Fonti e Bibl.: Saba Malaspina, Historiae continuatio, in R. Gregorio, Bibliotheca scriptorum.II, Panormi 1792, pp. 397-398; Cronache catalane del sec. XIII e XIV, una di R. Muntaner, l'altra di B. d'Esclot, II, Palermo 1863, p. 491; Documenti inediti estratti dall'Arch. della Corona d'Aragona e pubblicati dalla Sovrintendenza agli Arch. della Sicilia, Palermo 1882, pp. 23, 171, 219, 243, 344, 369, 505, 614; Due cronache del Vespro in volgare siciliano del sec. XIII, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XXXIV, 1, a cura di E. Sicardi, pp. XXIII, XXXVII, LXXXV, CIX-CX, 8-9, 50-51, 66-67, 108, 130; A. De Stefano, Il registro notarile di Giovanni Maiorana (1297-1300),Palermo 1943, pp. 33, 106, 116, 157; G. La Mantia, Codice diplomatico dei re aragonesi di Sicilia, II, Palermo 1918, pp. 179, 183-184, 233, 300, 301; G. Di Ferro, Biografia degli uomini illustri Trapanesi, I, Trapani 1830, pp. 17-26; M. Amari, La guerra del Vespro siciliano, Milano 1886, I, pp. 117-118, 152, 287-288, 358-366;III, p. 458.

Vedi anche
Carlo I d'Angiò re di Sicilia Carlo I d'Angiò re di Sicilia. - Figlio (n. 1226 - m. Foggia 1285) di Luigi VIII di Francia, ebbe la contea d'Anjou e del Maine. Ottenuta la Provenza, per il matrimonio con l'erede Beatrice di Provenza (1246), acquistò nel 1258 la contea di Ventimiglia, cui poté poi aggiungere Cuneo (1259) e altre terre ... Giovanni da Procida Signore di Procida (Salerno 1210 circa - Roma 1298); seguace di Manfredi, rimase fedele agli Svevi, congiurando poi sempre contro gli Angioini. Cercò a Praga di favorire i disegni di Federico di Turingia nella Sicilia; poi, alla corte di Aragona, fu segretario di Giacomo I e di suo figlio Pietro, tenendo ... Giàcomo II conte-re di Catalogna-Aragona, detto il Giusto Giàcomo II conte-re di Catalogna-Aragona (I come re di Sicilia), detto il Giusto (sp. Jaime el Justo). - Secondogenito (n. verso il 1264 - m. Barcellona 1327) di Pietro III il Grande e di Costanza, figlia di re Manfredi di Sicilia, dopo la rivoluzione del Vespro si recò in Sicilia, di cui fu proclamato ... Martino IV papa Simone de Brion, francese (m. Perugia 1285). Canonico e tesoriere della Chiesa di Tours, cancelliere di Francia (1260), cardinale (1261), ebbe un ruolo di primo piano nella legazione che offrì la corona di Napoli e Sicilia a Carlo d'Angiò (1264) e attese alla riforma della Chiesa francese. Il 12 febbr. ...
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  • BIOGRAFIE in Storia
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  • PIETRO III D'ARAGONA
  • GIOVANNI DA PROCIDA
  • ALAIMO DA LENTINI
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  • GUERRA DEL VESPRO
Vocabolario
pàlmer²
palmer2 pàlmer2 s. m. [dal nome di J. F. Palmer, fabbricante di pneumatici]. – Speciale tipo di pneumatico per biciclette da corsa, detto oggi più comunem. tubolare.
pàlmer³
palmer3 pàlmer3 s. m. [dal nome dell’inventore J.-L. Palmer, un meccanico di Parigi del sec. 19°]. – Denominazione corrente del micrometro a vite usato nelle officine per la misura degli spessori.
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