PALMERINO di Oliva; PALMERINO d'Inghilterra
Sono due romanzi cavallereschi dei tanti mediocri che si composero sotto l'influsso dell'Amadigi (v.).
Il primo, di cui non conosciamo l'autore, fu scritto originariamente, pare, in lingua spagnola (1ª ed. 1511) e nel suo svolgimento segue da vicino il modello. P., nipote di un imperatore greco, per la sua nascita illegittima fu abbandonato dalla madre su un monte e là trovato da un contadino in una specie di culla di vimini sospesa fra i rami di un olivo e una palma, e perciò fu chiamato P. di O. Dopo varie vicende e molte imprese felicemente compiute in Germania, in Inghilterra e in Oriente, tornato a Costantinopoli, è riconosciuto dalla madre, sposa la figlia dell'imperatore di Germania ed eredita il regno di Costantinopoli. Di questo romanzo si hanno varie continuazioni anch'esse in lingua spagnola: El Primaleón (1512) e El Platir (1533), l'uno figlio, l'altro nipote di Palmerino. Tutti e tre furono tradotti in inglese e, in italiano, in prosa da Mambrino Roseo di Fabriano, il primo, e in ottave il primo e il secondo da L. Dolce (1561, 1562). Imbastito sullo stesso genere di avventure è il Palmerino d'Inghilterra, figlio di D. Duarte (Edoardo), re d'Inghilterra, e di Flerida, figlia di Palmerino d'Oliva, giudicato dal Cervantes (Don Chisciotte, cap. VI) il solo degno, insieme con l'Amadigi, di essere salvato dal fuoco. Il giudizio dei moderni non è così favorevole, sebbene si riconosca la superiorità di esso sul primo Palmerino e in genere sugli altri romanzi che seguirono l'Amadigi. E invero l'ampia narrazione delle avventure con una vera folla di personaggi e un gran numero di descrizioni di battaglie, duelli e incantesimi, sebbene riesca pesante nell'insieme, non manca di una certa finezza di stile. Si è molto discusso sull'attribuzione e sulla lingua originaria, ma ormai è certo che fu scritto in lingua portoghese da Francesco Moraes (1500-1572), sebbene sia stato pubblicato la prima volta (1547-48) nella versione spagnola di Luis Hurtado (1532-1579) e assai più tardi (1567) nella lingua originaria. Ebbe anch'esso i suoi continuatori pure in portoghese in Diogo Fernandez (Lisbona 1587) e in Balthasar Goncalvez Lobato (Lisbona 1602). Fu tradotto in francese e in inglese, e in italiano dal sopraddetto Mambrino Roseo.
Bibl.: M. Menéndez y Pelayo, Orígines de la Novela, I, Madrid 1905, p. cclxvi segg.; W. E. Parser, Palmerin of England. Some remarks on this romance and on the controversy concerning its authorship, Londra 1904. La redazione spagnola del Palmerino d'Inghilterra è ristampata a cura di A. Bonilla y San Martín nella Nueva Biblioteca de autores españoles, XI.