TOGLIATTI, Palmiro (pseudonimi: Ercole Ercoli, Mario Correnti)
Uomo politico, nato a Genova il 26 marzo 1893, compì gli studî liceali a Sassari. Nel 1911 si iscrisse all'università di Torino, e vi conseguì la laurea in giurisprudenza. Fra le file socialiste, in questi anni, entrò in contatto con Antonio Gramsci, intorno al quale si venne costituendo il gruppo che nel 1919 diede alla luce l'Ordine Nuovo, di cui il T. fu redattore capo. Al congresso di Livorno (1921), fu tra i fondatori del Partito comunista e negli anni seguenti combatté la lotta interna di tendenze che portò nel 1926 il gruppo di Ordine Nuovo alla direzione del partito. Minacciato di morte dallo squadrismo fascista e più volte arrestato, al momento dell'emanazione delle leggi eccezionali (1926), che portarono all'arresto e alla condanna di Gramsci e di molti fra i principali dirigenti comunisti, T. dall'estero prese le redini del partito, di cui doveva divenire segretario generale, carica che ricopre tuttora. Al IV congresso del PCI (Colonia 1931) sostenne e fece prevalere la tesi dell'intensificazione del lavoro in Italia, con sfruttamento di tutte le possibilità legali. Nel movimento internazionale si affermò soprattutto al VII congresso dell'Internazionale comunista (1935), ove tenne un rapporto sull'"imminente pericolo di guerra" e, con Giorgio Dimitrov, gettò le basi della politica di "unità contro il fascismo" che doveva avere sviluppo nei "Fronti popolari".
Come segretario del Komintern, fu dal 1937 al 1939 in Spagna durante la guerra civile, con missione politica. Allo scoppio della seconda Guerra mondiale si trovava in Francia, dove subì un arresto da parte del governo Daladier. Riparò nell'URSS, e infine nell'aprile 1944 rientrava nell'Italia meridionale. Di fronte al problema dei rapporti fra i partiti raccolti nel CLN e la monarchia, T. a nome dei comunisti si dichiarò pronto alla collaborazione e determinò, col suo atteggiamento, la formazione del primo governo democratico, presieduto da Badoglio (22 aprile 1944). Nei ministeri Badoglio e Bonomi fu ministro senza portafoglio; poi vicepresidente del consiglio nel secondo ministero Bonomi, ministro della Giustizia nel ministero Parri e nel primo ministero De Gasperi. Membro della Costituente, fu eletto deputato il 18 aprile 1948. Il 14 luglio 1948, uscendo dalla Camera, venne gravemente ferito in un attentato, che lo tenne per due mesi lontano dalla vita politica.
Opere principali: Mario Correnti, Discorsi agli Italiani, Roma 1945; Politica comunista, ivi 1945; Per la salvezza del nostro paese, ivi 1946.
Bibl.: A. Murena, T., Roma 1946; M. Ciatti, P. T., ivi 1946.