PAMPHILOS (Πάμϕιλος)
2°. - Incisore romano di età augustea, il cui nome ricorre su un'ametista del Cabinet des Médailles a Parigi, con Achille nudo, seduto su una roccia e circondato dalle sue armi, in atto di suonare la cetra. È stato supposto che il modello della scena, frequente nel repertorio della glittica antica, sia stato una qualche celebre pittura. Inoltre il sapiente senso compositivo, il delicato rendimento del nudo, la cura del particolare che mai cade nel mero calligrafismo, hanno fatto accostare lo stile di P. a quello del suo contemporaneo Apollonios. Delle altre gemme attribuite a P. almeno l'iscrizione è comunemente considerata falsa.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. der griech. Künstl., II, 19857, p. 522 s.; A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, p. 321, tav. X, 4 (= Kl. Schr., II, 1913, p. 243, tav. XXVII, 4); id., Gemmen, 1900, I, tav. XXXIX, 18; II, p. 237, 18; III, p. 358, 360; E. Babelon, Cab. Méd. et Ant., 1924, p. 77, n. 1815; W. Müller, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 189; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, XVIII, 3, 1949, c. 352, s. v.