GENGENBACH, Pamphilus
Stampatore e drammaturgo di Basilea, nato verso il 1480, morto nel 1525. Al Fastnachtspiel (v.) spregiudicato di H. Folz conferì carattere educativo, moraleggiante.
La sua opera più famosa è lo spettacolo allegorico della vita umana: Le dieci età dell'uomo (1510), in cui fa sfilare davanti a un eremita i rappresentanti delle varie età dell'uomo - dal bambino al vecchio centenario - che caratterizzano sé stesse e da lui ricevono insegnamenti morali appropriati alle diverse età. Nel corso dei secoli XVI e XVII rimase uno dei libri prediletti delle classi popolari tedesche, e fu riadattato e sveltito da Jörg Wickram nel 1531. Nel Gauchmatt (1516), satireggiando i "servi di Venere", mira a colpire l'adulterio. Carattere didattico-politico ha il Nollhart (1517), che è una rassegna delle diverse classi sociali. Tendenza anticattolica ha il libello Totenfresser (Necrofagi), di cui peraltro è incerta la paternità, e che fu ripreso con maggior forza polemica da Niklas Manuel. Fra le sue altre opere (Meisterlieder religiosi o su avvenimenti storici; uno scritto satirico contro T. Murner, avversario di Lutero; un trattatello morale-politico, Der welsch Fluss, 1513, che tratta delle condizioni d'Italia) è interessante, per ragioni linguistiche, una descrizione della vita di vagabondi: Liber Vagatorum. Ediz. delle sue opere a cura di K. Goedeke (Hannover 1856).
Bibl.: K. Lendi, Der Dichter P. G., in Sprache u. Dichtung, Berna 1926, fasc. 39.