SUTSOS, Panagičtēs (Παναγιώτης Σοῦτσος o Σοῦτζος)
Poeta neogreco, nato a Costantinopoli nel 1806, morto nel 1868. Educato insieme col fratello Alessandro a Parigi e in Italia, iniziò la sua carriera letteraria con le Odes d'un jeune grec, suivies de six chants de guerre (Parigi 1828), scritte in versi greci e tradotte in prosa francese. Compose un romanzo filosofico-politico Λέανδρος (Leandro) e una raccolta di liriche intitolata Κιϑάρα (Cetra, 1835). Di temperamento elegiaco e lirico, preferì trattare i grandi soggetti e il teatro.
Il dramma ‛Ο ὁδοιπόρος (Il pellegrino) ha la forma dialogata, ma senza vera azione, e gli incidenti sconnessi dell'intrigo non sono che pretesti ad amplificazioni liriche byroniane. Egualmente difettosi sono i drammi storici Καραϊσκάκης e Εὐϑύμιος Βλαχάβας, dove qualche passo ha vera ispirazione lirica. Il Μεσσίας non è che una riduzione del Christus patiens. L'influsso del romanticismo francese su P. S., come anche sul fratello Alessandro, arriva sino all'inserzione di intere strofe di poeti stranieri: per cui il Roidis li qualificò plagiarî.
Ediz.: Poesie scelte con prologo di G. Zervos, Atene 1916; ‛Ο ὁδοιπόρος, ivi 1914. V. bibl. alla voce precedente.