ISTRATI, Panaït
Scrittore di lingua francese, nato a Brăila (Romania) l'11 agosto 1884. Dopo di aver percorso l'Oriente, la Grecia, l'Italia, esercitando tutti i mestieri, si fermò durante la guerra mondiale in Svizzera, dove si diede a uno studio intenso della letteratura francese. L'amicizia di Romain Rolland lo indusse a tentare l'arte narrativa nella lingua d'adozione.
Incominciò con Kyra Kyralina (1923), che fece parte del ciclo dei Récits d'Adrien Zograffi (Oncle Anghel, 1925; Présentation des Haidoucs, 1925; Domnitza de Snagov, 1926), continuando con La vie d'Adrien Zograffi (Codine, 1926; Mikhaïl, 1926; Le pêcheur d'éponges, 1927): descrittore di dure esistenze e di violente passioni, I. vi porta l'aspra esperienza personale con una sobria e severa liricità. Ha continuato con Nerrantsoula (1927), Les chardons du Baragan (1928), Mes départs (1928), Pour avoir aimé la terre (1930), ecc. Nel ciclo Vers l'autre flamme del 1929 (Après 16 mois en U.R.S.S.; Soviets; La Russie nue), I. descrive la Russia odierna. In Tsatsa Minnka ritornano immagini della Romania e si affina quella poesia sottile e penetrante, ch'è speciale caratteristica dell'Istrati.