PANAMÁ (XXVI, p. 163; App. I, p. 919; II, 11, p. 497)
Divisione. - Dal 1949 la Repubblica conta di nuovo nove province, essendo state ricostituite le due province di Darien ed Herrera.
Popolazione. - Secondo il censimento del 1950 la popolazione della repubblica di Panamá era di 805.285 ab. (10,7 per km2), distribuita come risulta dal prospetto.
Condizioni economiche. - L'economia panamegna è ancora in gran parte basata sull'agricoltura.
Uno dei primi posti è occupato dal banano, la cui produzione, in costante aumento, offre il 58% del valore delle esportazioni; infatti da 1.360.000 q esportati nel 1951, si passa a 2.900.000 q nel 1957. Il caffè ha subìto invece delle notevoli oscillazioni; mentre nel 1951 se ne produssero 32.000 q, nel 1956 si arrivò appena a 23.000 q e nel 1957 a 27.000 q. Forte è stato l'incremento della coltura del mais e del riso. Il primo era coltivato nel 1950 su 69.000 ha (produzione 620.000 q) saliti già a 72.000 ha nel 1952, ad 81.000 ha nell'anno seguente e ad 86.000 ha nel 1957, anno in cui si è avuta una produzione di ben 780.000 q. Il riso dai 66.000 ha del 1950 è passato ad 83.000 ha nel 1953 e ad 89.000 ha nel 1957; la produzione media si aggira sui 900.000 q annui.
Il patrimonio zootecnico è costituito, secondo dati del 1958, da 629.000 bovini e da 223.000 suini. La caccia alla balena, negli anni 1955-56, ha procurato 2850 capi, con una produzione di 28.000 t di olio. Le ricchezze del sottosuolo si mantengono tuttora modeste; l'estrazione del salmarino si aggira in media sulle 10.000 t annue. L'energia installata, quasi tutta termica, è di 39.200 kW; di recente sono stati installati diversi piccoli impianti nell'interno del paese, ed attualmente la energia prodotta è di 170 milioni di kWh. Anche l'industria si mantiene su modeste posizioni; solo lo zuccherificio ha una certa importanza; nel 1958 ha dato 250.000 q di zucchero ed un notevole apporto alla distilleria dell'alcool. Il cementificio dà un prodotto di circa 100-150.000 q annui, sufficienti, oltre che al fabbisogno interno, ad una buona esportazione.
Comunicazioni. - La marina mercantile panamegna (come è noto essenzialmente marina "di comodo") pone il paese al quarto posto nel mondo, dopo gli S. U. A., la Gran Bretagna e la Norvegia (v. marina: marina mercantile, in questa App.). Tenendo conto solo delle navi con 100 t di stazza ed oltre, la flotta mercantile del P. era costituita nel 1954 di 595 navi per una stazza complessiva di 4.091.000 t, di cui 2.312.000 t relative alle navi petroliere; nel 1955 si contavano 826 navi per 4.745.000 t di stazza (di cui 2.134.000 di navi petroliere); nel 1956 le navi erano salite ad 849 per 4.835.155 t; mentre nel 1957 il numero delle navi era disceso a 580, con una stazza di 4.128.000 tonnellate.
La rete ferroviaria nel 1957 era di 510 km, di cui 360 di linee industriali. In questi ultimi anni assai incrementata è stata la rete stradale; essa era, infatti, di soli 1.800 km nel 1950, di ben 2.300 nel 1953 e di 2.337 nel 1957. Di pari passo è aumentato il traffico stradale salito da 13.900 autoveicoli nel 1953 (non sono comprese le autovetture dei residenti nella Zona del Canale), a 19.000 nel 1955 e a 22.500 nel 1956. Migliorata anche la praticabilità delle strade stesse; mentre nel 1956 solo 1.830 km erano transitabili permanentemente, nel 1957 lo erano 2.237 km. Attualmente è in atto un piano di lavori stradali che permetterà l'apertura di venti nuovi tronchi da inserire nella Panamerican Highway. Nel 1940 è stato inaugurato l'aeroporto di Tocumén, a 24 km dalla capitale.
Commercio estero. - Il commercio con l'estero è ancora largamente passivo. Nel quinquennio 1953-57 le importazioni hanno avuto in media il valore di 77 milioni di balboas, mentre le esportazioni di circa 18 milioni. Oltre alle banane, che come si è già visto hanno coperto nel 1957 oltre la metà del valore delle esportazioni, si esportano crostacei, cacao, legni pregiati. Il 90% delle esportazioni è assorbito dagli Stati Uniti, da cui proviene alla repubblica di Panamá anche la maggior parte delle importazioni.
Finanze. - L'attività bancaria privata è esercitata prevalentemente da tre filiali di banche americane, in presenza di una sola istituzione privata locale. Il settore pubblico del sistema bancario comprende, oltre la banca centrale, diversi istituti di credito speciale e una cassa di risparmio (Caja de Ahorras). Alle banche è consentito di operare a medio e lungo termine e la gran parte dei prestiti in essere è assistita da garanzie reali. Il cambio ufficiale della balboa è alla pari con il dollaro U. S. A.
Storia. - L'evoluzione politica ed economica del paese si identifica, principalmente, con la storia della Zona del Canale. Le continue rivendicazioni nei confronti degli S. U. A. mantengono i rapporti fra i due paesi in costante tensione e tengono desto uno stato d'inquietudine fra la popolazione che attribuisce agli statunitensi la responsabilità del suo basso tenore di vita. In realtà il P. si trova a fronteggiare i problemi che gravano su tutti i paesi dell'America centrale: esportazione basata su di un solo prodotto, analfabetismo, miseria, insufficiente industrializzazione e instabilità di regimi politici: negli ultimi dieci anni non uno degli ultimi sei presidenti ha portato a termine il suo incarico. Tuttavia, il comunismo non è riuscito a porre radici nel paese ed è stato dichiarato fuori legge il 29 aprile 1950. Le elezioni del 1949 segnarono il ritorno al potere di Arnulfo Arias, fortemente appoggiato dal capo della polizia José Antonio Remón. Ebbe inizio allora un periodo di disordini, colpi di stato e violenze, durante il quale varî presidenti sono apparsi sulla scena politica.
L'11 maggio 1952 José Antonio Remón, che in realtà aveva dominato il P. negli ultimi anni, veniva eletto alla massima carica dello stato e, seppure con metodi dittatoriali, imponeva l'ordine nel paese. Ben coadiuvato dall'energica moglie Cecilia, Remón cercò di rafforzare l'economia nazionale adottando coraggiose misure, ma soprattutto, ottenne dagli S. U. A., dopo sedici mesi di trattative, un nuovo trattato (25 gennaio 1955) che portava il canone del Canale a 1.990.000 dollari anziché 430.000 previsti dal trattato del 1936.
Nel gennaio del 1955 Remón veniva assassinato. Il vice presidente José Ramón Quinzado venne accusato di complicità nel delitto ed i poteri furono assunti da Ricardo Arias Espinosa fino all'elezione del nuovo capo dello stato (maggio 1956) Ernesto de la Guardia jr. che dovette subito affrontare serie agitazioni e tentativi insurrezionali. Nel maggio del 1958 il governo, per sedare i disordini, sospese le garanzie costituzionali.
Nel luglio 1956 la città di Panamá fu sede della conferenza dei presidenti americani al termine della quale venne approvata una "Dichiarazione" che riaffermava la solidarietà continentale e la condanna del totalitarismo. In occasione della conferenza di Londra per l'affare di Suez il P. in una nota alla Gran Bretagna (15 agosto 1956) ha protestato per essere stato escluso dai lavori nonostante la "fondamentale similarità fra i canali di Suez e di Panamá". Le elezioni del 21 maggio 1960 hanno registrato la sconfitta della Coalizione patriottica nazionale (partito governativo) e la vittoria del candidato liberale Roberto F. Chiari.
Bibl.: E. J. Castillero y Arce, Historia de Panamá, 4ª ed., Panamá 1949; O. L. Ealy, Republic of Panama in world affairs, 1903-1950, Filadelfia 1951; A. Rubio, Le attuali condizioni demografiche ed economiche del Panama, in Bollettino della Società geografica italiana, 1952, p. 1-11; V. M. Venine, Le Panama et le canal de Panama, Mosca 1952; J. e M. Biesang, The people of Panama, New York 1955; L. E. Guzman, Farming and farmlands in Panama, Chicago 1956; J. D. Martz, Central America. The crisis and the challenge, Chapel Hill 1959.