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PAÑCATANTRA

di Ambrogio Ballini - Enciclopedia Italiana (1935)
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PAÑCATANTRA (pron. Panciatantra)

Ambrogio Ballini

"I cinque libri o capitoli" o " [Il testo] che si compone di cinque dottrine". La più celebre silloge novellistica indiana. Vero e proprio trattato, sotto forma narrativa e sentenziosa, di arte politica (nītiśāstra) per istruzione del re e dei ministri e di comune morale pratica, ebbe numerose redazioni in India e, per amplissime migrazioni, numerosissime versioni e rifacimenti, diretti e indiretti, nell'India stessa, in varî altri paesi d'Oriente e in Occidente (v. kalīlah e dimnah).

Mentre il testo originale del Pañcatantra deve essere ascritto a un periodo di tempo non anteriore al sec. II, le redazioni sanscrite giunteci, risalenti a redazioni diverse, appartengono a un'età assai posteriore e risultano elaborate o divulgate, alcune nell'Occidente dell'India (sec. XII), altre nel sud; altre sono contenute in sunto in opere del sec. XI.

La forma del Pañcatantra, come quella di ogni altra delle più antiche sillogi novellistiche indiane, consiste di prosa, nella quale si svolge la narrazione, alternata da strofe in cui sono contenute sentenze che illustrano un asserto precedentemente dato. Alla narrazione principale sono intercalate narrazioni secondarie che non di rado altre ne contengono a loro volta. Dei cinque libri, di cui si compone la silloge, il I ha per titolo: La perdita degli amici, il II: L'acquisto degli amici; il III: [La guerra e la pace] tra i corvi e i gufi; il IV: La perdita dell'acquistato; il V: Le opere fatte inconsideratamente (v. india: Letteratura).

Per edizioni e bibliografia v. kalīlah e dimnah.

Vedi anche
Agnolo Firenzuòla Firenzuòla, Agnolo. - Letterato (Firenze 1493 - Prato 1543). Fu rappresentante tipico del ceto medio del Rinascimento, gareggiante con l'aristocratico nell'amore del bello e nel pieno godimento della vita. Sue opere principali sono le due libere traduzioni dell'Asino d'oro di Apuleio e di una riduzione ... Theodor Benfey Benfey ‹bènfai›, Theodor. - Indianista (Nörten, Gottinga, 1809 - Gottinga 1881). Prof. di filologia classica all'univ. di Gottinga (1862), passò poi allo studio del sanscrito. Della sua feconda opera scientifica è da ricordare la vasta monografia Indien (1840) e l'edizione e interpretazione del Sāmaveda ... favola Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di favola come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi da Fedro: essenziale è che essa racchiuda una verità morale o un insegnamento di saggezza pratica ... novella Breve narrazione, per lo più in prosa, di un fatto, sia esso storico, reale, o del tutto immaginario. Oltre che per la brevità, la novella si caratterizza in origine per lo stretto legame con la narrazione orale e per la tendenza a una rappresentazione vivida e concreta; anche quando ha per tema avvenimenti ...
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