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pandemia

di Mauro Capocci - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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pandemia

Mauro Capocci

Malattia dovuta a un agente infettivo che si diffonde in una zona molto vasta in diverse aree del mondo. Solitamente, una malattia supera lo stadio epidemico divenendo pandemica quando ha un’elevata trasmissibilità nella specie umana e viene a contatto con popolazioni che precedentemente non avevano contratto quell’infezione. Quando si verifica quest’ultima condizione, la pandemia può essere estremamente grave per la mancanza di difese immunitarie adeguate negli individui. Va inoltre ricordato che gran parte delle pandemie (e in particolare quelle influenzali) sono spesso nate da popolazioni di animali colpiti da malattie che hanno poi infettato l’uomo con agenti che, con mutazioni successive, sono in grado di essere trasmessi da uomo a uomo. Tra le pandemie più note che hanno raggiunto anche l’Europa, vanno ricordate la grande pestilenza del XIV sec., le ripetute epidemie di colera nel XIX sec., nonché l’epidemia di influenza ‘spagnola’ che si è diffusa tra il 1918 e il 1919, con una stima di ca. 25 milioni di morti. Vi sono tuttavia pandemie che sono ormai storicamente stabili nelle nostre società, quali quelle legate all’HIV e alla tubercolosi, che per quanto abbiano un’espansione a velocità relativamente ridotta, sono diffuse in quasi tutto il pianeta. I rischi di nuove pandemie simili all’influenza spagnola del 1918 sono legati principalmente a due fattori: all’emergere di virus nuovi e all’insorgere di resistenza ai farmaci di agenti infettivi già esistenti. Il primo caso è illustrato dagli esempi della SARS (Severe acute respiratory sindrome) – che nel 2003 ha fatto temere la diffusione mondiale dell’infezione, soprattutto a causa della mobilità delle persone – e dell’influenza aviaria dovuta al virus H5N1 (simile al virus dell’influenza spagnola, una cui possibile mutazione che consenta il contagio da uomo a uomo potrebbe scatenare una pandemia con una stima di ca. il 20% della popolazione mondiale colpita). La resistenza ai farmaci è invece alla base di infezioni con ceppi di tubercolosi o di altri batteri (per es., Staphylococchus aureus) resistenti alle normali terapie messe in atto. Per la tubercolosi, per es., si deve ora utilizzare un regime di almeno tre farmaci, con un controllo medico piuttosto rigoroso. Per ciò che riguarda altri batteri, sono ormai diversi i casi di infezioni ospedaliere resistenti a numerose classi di antibiotici. Eventuali epidemie scatenate da questi agenti potrebbero risultare estremamente pericolose. Di fronte al pericolo di nuove pandemie, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha attivato un network internazionale di monitoraggio per le diverse fasi delle pandemie (Global outbreak alert and response network, GOARN), seguendo l’agente eziologico sin dal suo emergere prima dell’inizio del contagio da uomo a uomo. Il network, creato nel 2000, si basa su centri sparsi in tutto il mondo in grado di controllare continuamente l’evolversi delle malattie, così che sia possibile reagire in maniera tempestiva con le misure adeguate, fornendo aiuto ai paesi colpiti, evitando la dispersione della malattia, e contribuendo alla rapida ricerca di una terapia.

→ Malattie da prioni e influenza aviaria

Vedi anche
aviaria Influenza di tipo A, causata da virus H5N1, manifestatasi nell’uomo per la prima volta nel 1997 a Hong Kong. Il virus, identificato in Sudafrica nel 1961 nella sterna comune, si è diffuso poi sia negli uccelli selvatici sia nei volatili domestici come polli, tacchini, anatre, manifestandosi in maniera ... Organizzazione mondiale della sanità Organizzazione mondiale della sanità L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in inglese World Health Organization (WHO), fu istituita con il trattato adottato a New York nel 1946, entrato in vigore nel 1948. Ha sede a Ginevra. Dal 1948 è uno degli istituti specializzati delle Nazioni Unite. Scopo ... HIV Sigla di human immunodeficiency virus, retrovirus dotato dell’enzima trascrittasi inversa che consente la trascrizione di RNA a DNA. È stato identificato agli inizi degli anni 1980 nei laboratori di L. Montagnier (Francia) e R. Gallo (USA). Sono noti i due virus HIV-1 e HIV-2, con diversa distribuzione ... sistèma immunitàrio immunitàrio, sistèma In medicina, insieme di organi (milza, midollo osseo, linfonodi, timo, tonsille ecc.), tessuti e cellule circolanti, distribuiti in tutto il corpo e in comunicazione tra loro, in grado di intervenire in difesa di un organismo in presenza di infezioni prodotte da virus, batteri, parassiti ...
Categorie
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Vocabolario
post pandemia
post pandemia (post-pandemia) s. m. Il periodo che segue la fine della pandemia | Usato anche in funzione agg.le e frasale temporale, sempre posposto. ♦ In particolare, Bruxelles insiste su un concetto chiave: “Il Green Deal deve continuare...
pandemia dei non vaccinati
pandemia dei non vaccinati loc. s.le f. La diffusione della pandemia tra chi non si è sottoposto alla vaccinazione. ♦ Il trend, che si sta diffondendo soprattutto in quegli Stati che sono di orientamento democratico, va però già profilando...
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