Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Pedagogo, attivo dirigente della setta protestante dei Fratelli Boemi, viaggiatore, diplomatico, profeta religioso, Comenio è ricordato soprattutto come educatore. Nel Seicento diviene celebre per la sua proposta di una pansofia, cioè di una forma suprema di sapere destinata, nelle sue intenzioni, a instaurare la pace nel mondo e la concordia tra le Chiese cristiane. La via della luce, La porta delle lingue, e La grande didattica sono le sue opere più famose.
Il ceco Jan Amos Komensk, italianizzato in Comenio (1592-1671), di solito ricordato per aver sostenuto una riforma dell’istruzione e del sistema generale dell’educazione, è un personaggio molto noto e ammirato dai contemporanei. Trascorre gran parte della vita esule e pellegrino, divenendo testimone e simbolo delle tragedie dei popoli e degli orrori delle guerre di religione del Seicento. La gamma dei suoi interessi è tuttavia molto ampia.
Comenio scrive oltre quaranta trattati e progetti filosofici in cui tratta dell’educazione, della riforma della società e della cultura, della necessità di una nuova cultura religiosa, di questioni politiche e dinastiche e della diffusione di un nuovo progetto generale di riforma del sapere da lui chiamato “pansofia”. Tutta la produzione di Comenio è segnata profondamente dagli avvenimenti della sua vita, al punto che si può suddividere l’insieme dei suoi scritti in almeno tre gruppi che corrispondono a tre fasi fondamentali della sua biografia: le opere consolatorie di carattere religioso tradizionale, le opere pedagogiche, gli scritti sulla pansofia e la riforma religiosa.
Comenio appartiene per nascita alla religione dell’Unione dei Fratelli Boemi, di cui frequenta le scuole e le università, diventandone anche ministro. Ne condivide le persecuzioni da parte dell’Impero germanico e dopo la conquista della Boemia fugge in Polonia, dove però i Fratelli troveranno nuove persecuzioni.
In Polonia, tuttavia, riesce a pubblicare le sue prime opere e comincia a preparare i primi grandi progetti pansofici e didattici.
Nel Centro della sicurezza e nel Labirinto del mondo e paradiso del cuore Comenio esorta a confidare solamente in Dio, “eterno centro delle cose”, garante di riposo eterno e sicuro rifugio.
Contro la sicurezza di sé congiurano le “tenebre delle calamità” storiche, ma anche “gli errori, gli sbandamenti, le vanità e le miserie di tutti gli uomini (di ogni età, sesso, Stato, ordine, condizione e dignità)”.
Al centro di guerre e persecuzioni religiose contro i protestanti, tra cui i Fratelli Boemi, Comenio inizia a pensare a una riforma culturale e religiosa che ponga la dignità dell’uomo al centro di ogni interesse, unisca tutte le religioni in un’unica professione di fedeltà a Dio, e soprattutto crei uno stato di concordia tra tutti gli uomini.
Durante l’esilio in Polonia, Comenio scrive e inizia a pubblicare le opere pedagogiche, su cui tornerà però anche in seguito.
Sono le opere che gli hanno dato la fama e che Comenio ha poi sviluppato e riformulato in chiave pansofica. Tra le prime vanno ricordate La porta delle lingue, la Guida all’insegnamento nella scuola materna, la Sinossi della fisica e la Didattica ceca.
Johan Amos Comenio
Requisiti dell’uomo
La grande didattica
6. (...) i requisiti genuini dell’uomo sono: 1) che conosca tutte le cose; 2) che domini le cose e se stesso; 3) che riconduca se stesso e tutte le cose a Dio, fonte di tutte le cose. Questi tre aspetti, per esprimerli in tre parole generalmente note, saranno:
l’istruzione;. la virtù, ossia i costumi onesti;. la religione, ossia la pietà.
Intendo per istruzione tutta la conoscenza delle cose, delle arti e delle lingue; per costumi non solo il corretto comportamento esterno, ma l’equilibrio, esterno ed interno, dei moti dell’animo; per religione infine quell’interna venerazione con cui l’animo umano si lega e si stringe al nume supremo.
7. In queste tre cose consiste tutta l’eccellenza dell’uomo, perché solo queste sono la base della vita presente e futura: le altre (salute, forza, bellezza, ricchezza, dignità, amicizia, successo e longevità) non sono che aggiunte e ornamenti esteriori della vita, se a qualcuno Dio le concede; sono invece vanità superflue, pesi inutili, impedimenti nocivi, se qualcuno desiderandole cupidamente cerca di procurarsele e si impegna e si perde in queste trascurando le cose più importanti.
J.A. Comenio, Opere, a cura di M. Fattori, Torino, UTET, 1974
Posteriore è la pubblicazione di due opere pedagogiche assai celebri: La grande didattica e Il mondo delle cose sensibili presentato attraverso immagini.
L’educazione è per Comenio il problema essenziale che l’umanità deve risolvere per giungere a un’esistenza più giusta e felice, poiché è dalla corretta formazione dei bambini che si iniziano a creare le condizioni generali della pace, del benessere e della felicità.
L’insegnamento è inteso da Comenio come formazione umanistica delle giovani generazioni, per “abituare tutti a vivere, senza che nessuno dimentichi mai più la dignità e l’eccellenza umana”. L’educazione quindi non si identifica (come era avvenuto sino ad allora) con la formazione di una classe dirigente ristretta ed elitaria.
Il giudizio di Comenio sull’educazione impartita ai suoi tempi è molto duro. Essa sarebbe molto trascurata oppure lasciata in mano a istruttori generici. Le poche scuole funzionano male, gli allievi sono maltrattati e anche percossi, i maestri possiedono molte conoscenze particolari, ma non un metodo specifico, né seguono un programma generale razionale. Il risultato è un accumulo disordinato di conoscenze astratte.
La didattica di Comenio parte invece dall’apprendimento delle lingue e da immagini concrete dei vari aspetti della realtà, e intende insegnare a tutti a organizzare il tempo e le conoscenze, senza rinunciare ad aspetti particolari, ma ordinandoli razionalmente in un corso progressivo e conseguente, il cui fine sia lo sviluppo della capacità di giudizio.
La scuola è per Comenio il luogo in cui i giovani vivono e imparano insieme sotto la guida di esperti specializzati nella tecnica educativa, i maestri, e in grado di organizzare le particolari vocazioni degli studenti.
Per formare i maestri Comenio scrive La grande didattica. Il maestro non deve conoscere tutto, ma i principi essenziali di ogni disciplina. Deve sapere organizzare la conoscenza, e soprattutto essere in grado di trasmetterla facilmente e senza autoritarismo.
Il processo educativo è un processo naturale durante il quale i bambini e i ragazzi sviluppano la propria capacità di giudicare.
Lo sviluppo è graduale e progressivo, e anche l’educazione deve seguire i ritmi naturali di tale sviluppo, fino alla completa formazione della personalità dei ragazzi.
Deve esistere, secondo Comenio, almeno una scuola di primo grado unica, comune ai bambini di ogni classe sociale, perché il diritto all’istruzione appartiene a ogni creatura umana. In questa scuola primaria i bambini imparano il rispetto reciproco, conoscono i diversi mestieri e i principi essenziali del sapere, si abituano alla solidarietà e rinviano la scelta della propria carriera a un momento successivo.
La scuola è divisa in quattro gradi successivi: materna, di lingua nazionale, di latino o di ginnasio, accademia. Ogni grado dura sei anni, a partire dal momento della nascita. La scuola di lingua nazionale insegna a leggere, scrivere, contare, misurare dimensioni e distanze, cantare, ma anche la storia, l’economia politica, la geografia e la cosmografia.
La scuola di latino, o di ginnasio, approfondisce gli insegnamenti precedenti e introduce il latino. L’accademia infine insegna il “tesoro” della storia e della cultura universale, preparando a scegliere una carriera particolare nella vita.
Le scuole devono essere aperte, per Comenio, a entrambi i sessi e devono prevedere anche la presenza di allievi più lenti o con difficoltà specifiche, che il maestro deve sapere affrontare.
La scelta del mestiere, da parte dello studente, va effettuata al termine dell’accademia, secondo il merito nelle discipline particolari.
Comenio dedica molto spazio all’apprendimento delle lingue. Poiché le parole sono solo segni delle cose, occorre imparare insieme parole e cose. Nel Mondo delle cose sensibili presentato attraverso immagini inventa perciò due sistemi a questo scopo. Dapprima, in un “Alfabeto vivo”, a ogni lettera fa corrispondere la figura di un animale il cui verso ricorda quella lettera, così che l’allievo vedendo l’animale vi associ il suono della lettera corrispondente.
Il seguito del volume contiene poi tavole illustrate, dedicate a nozioni e ad ambienti diversi, in cui ogni oggetto della tavola è numerato: un elenco fornisce il nome di ogni oggetto numerato in quattro lingue (tedesco, latino, italiano, francese). Questo metodo è rivolto ai primi due ordini di scuole.
Nella Porta delle lingue Comenio sperimenta l’apprendimento delle lingue tramite esempi di brevi frasi e discorsi: la stessa frase è ripetuta in quattro lingue, di modo che parole e grammatica siano appresi attraverso esempi, e non studiando a memoria regole grammaticali o vuoti elenchi di termini.
Johan Amos Comenio
Critica all’insegnamento della grammatica
La porta delle lingue
4. Si tratteneva, anzi torturava la gioventù per un certo numero di anni su regole grammaticali estremamente prolisse, incerte, oscure, in gran parte inutili: questa la prima croce. Poi per altrettanti anni si infarciva (la gioventù) con i vocaboli senza le cose; non si mostravano, cioè, le cose da esprimere con quelle parole (solo così l’impressione sarebbe stata più facile, più salda e di più evidente utilità), né si mostravano le connessioni delle parole, proprie di ogni lingua: certo errando nei due casi.
5. Infatti, le parole poiché sono i segni delle cose, che cosa significano, se non si conoscono le cose che esprimono? Ripeta pure a memoria un fanciullo migliaia di vocaboli, che uso ne farà se non saprà applicarli alle cose? Chi spera che un discorso possa nascere dai soli vocaboli separati può anche sperare di poter radunare la sabbia in mucchi o di poter costruire un muro dalla pietra senza gesso. Per questo lo studio della lingua latina è anche troppo ostacolato dai vocabolari e dai dizionari.
J.A. Comenio, Opere, a cura di M. Fattori, Torino, UTET, 1974
La pubblicazione delle opere pansofiche di Comenio inizia nel 1636 e prosegue durante il suo viaggio in Inghilterra, i successivi spostamenti in Europa dal 1642 al 1656, e la permanenza definitiva ad Amsterdam. Queste opere destano grande interesse nel mondo letterario europeo e gli procurano contatti con Mersenne, Cartesio e la principessa Cristina di Svezia.
Nelle opere del 1636-1639 la pansofia è intesa da Comenio come una sapienza “completa, che comprende tutte le cose, nelle loro totali connessioni”, una sintesi generale dell’universo del sapere.
La pansofia sottolinea l’origine divina del sapere: esso viene presentato in quanto è fondato sulla reale organizzazione del mondo che segue la volontà divina.
Comenio non completa i suoi libri pansofici con contenuti dottrinali particolari: si limita a enunciare l’importanza e la necessità di reperire tali contenuti, e la maggior parte dei libri è dedicata a segnalare esigenze metodiche di rigore e razionalità, oppure la necessità di ripartire dal vero insegnamento divino per organizzare il sapere.
La nozione teologica fondamentale, nella pansofia di Comenio, è quella di “armonia”: ogni cosa esistente è emanazione della mente divina e rispecchia quindi l’armonia tra le cose che esiste nella mente di Dio. Disarmonia e confusione sono conseguenze della nostra incapacità di comprendere l’ordine dell’universo.
Una diversa versione della pansofia viene elaborata da Comenio nella Via della luce che circola manoscritta in Inghilterra dal 1641: in quest’opera essa diventa una onniscienza, ovvero il riconoscimento della razionalità originale di Dio, destinata essenzialmente a riconciliare i popoli e a raggiungere la pace universale.
Per raggiungere la concordia universale occorre un’organizzazione sovranazionale di tutti i popoli, che riconosca l’importanza del sapere divino e il fatto che su di esso si fonda la razionalità della natura umana quando non è distolta dall’ignoranza e dall’ostinazione. I quattro strumenti specifici con cui si realizza la via della luce nel mondo sono i libri universali, le scuole universali, un Collegio universale di tutti i sapienti e, infine, una lingua universale che elimini la confusione delle lingue e la conseguente incomprensione tra i popoli.
Tali temi avranno una decisiva influenza su Hartlib e sul gruppo che avrebbe fondato in Inghilterra la Royal Society.
Una nuova lingua universale servirà anche a eliminare la confusione e l’imprecisione delle idee umane, rendendo finalmente razionale ed esatto l’uso delle parole: per essere razionale la nuova lingua indicherà con precisione quali significati ha ogni parola, dopo avere valutato se siano significati autentici oppure illusioni della mente umana.
Dopo il 1650 Comenio trasforma la pansofia in una nuova rivelazione mistica, esortando a una riforma universale della religione e della politica. L’ideale di una pace universale diventa solo un requisito per consentire agli uomini di raggiungere la vera conoscenza, che è l’illuminazione divina finalmente riconosciuta come legge del mondo.
Comenio presenta la nuova versione della pansofia nel Consulto universale che assume anche aspetto di strumento politico per riportare la pace in Europa. In due opere successive, La luce nelle tenebre e L’angelo della pace, Comenio continua a insistere sulla necessità del raggiungimento della pace attraverso istituzioni politiche concrete. Tuttavia quest’opera presenta una maggiore tensione religiosa e Comenio vi espone le profezie dei mistici Kotter e Drabìk.
Le profezie mistiche riprese da Comenio esaltano il ruolo purificatore di una grande guerra finale tra l’Anticristo, che è il papa, appoggiato dalla dinastia degli Asburgo, e Dio, rappresentato in terra da Svezia e Ungheria. Questi ultimi scritti, oltre alle critiche a Cartesio, gli procurano l’ostilità degli ambienti scientifici e accademici, in particolare di quelli olandesi, dove la filosofia cartesiana, pur con molte resistenze, si sta diffondendo.
Comenio trascorre gli ultimi anni di vita a difendere il progetto pansofico e a polemizzare sulla riforma della religione con i teologi olandesi, rivedendo e ripubblicando molte delle sue opere.