PANTALONE
. Maschera italiana, uno dei "vecchi" della Commedia dell'arte (l'altro è il Dottore, v.), i quali vecchi ricordano quelli della commedia erudita del Rinascimento, a loro volta derivati dai senes della commedia latina.
Nata nel Cinquecento, è maschera tipicamente veneziana, e si esprime nel dialetto di Venezia. Di solito mercante, e spesso ricco, da principio fu chiamato il Magnifico; titolo che sembra contrastare col cognome, definitivamente rimastogli, de' Bisognosi. Il Perrucci lo descrive come un vecchio avaro, sordido, rauco, nemico della gioventù, sovente rimbambito per amore, e perciò beffato; e gli "scenarî" della Commedia dell'arte che ci sono pervenuti, e i "repertorî" di dichiarazioni ridicole, "maledizioni al figlio" ecc., si accordano, sino al secolo XVIII, con tale descrizione. La sua figura è tutta spigoli: naso adunco, barba aguzza, scarpe a punta rialzata; porta casacca, calzoni e calze di color rosso, a cui sovrappone un cappuccio nero e una nera zimarra dalle larghe maniche. Nel processo di relativo ingentilimento di tutte le maschere dalla loro primitiva rozzezza, anche Pantalone divenne meno esoso; il Cecchini ce lo dipinge come un buon vecchio all'antica, grave, laudator temporis acti, ma onest'uomo; e come tale infatti sembra lo rappresentasse, al principio del Settecento, il comico Antonio Riccoboni. Ma fu specialmente Carlo Goldoni che; introducendolo ancora in maschera in tante sue commedie, lo ridusse al tipo del vecchio onorato, incline a tiranneggiar la famiglia ma custode della rude tradizione, voce della vecchia Venezia, che sospira sullo sfacelo dei tempi nuovi e sulla corruzione dei giovani; sinché, toltogli il costume, gli scoprì un volto umano, in Lunardo della Casa nova e in Todaro brontolon, ne descrisse quattro sfumature diverse nei Rusteghi, infine ne fece un carattere nuovo nel Bourru bienfaisant.
Quali derivazioni di Pantalone si sono considerate altre maschere: Zenobio da Piombino, Cassandro, Facanappa, e specialmente Bernardone e il Barone, ambedue di Palermo, e Pangrazio il Biscegliese. Una sua influenza si è voluta vedere anche in famosi "vecchi" di Molière: Orgon, Gorgibus, Arpagon; ma con costoro, specie l'ultimo, si tornò piuttosto al tipo originario del senex della commedia classica.
Fra gli attori più ammirati nella maschera di Pantalone ricordiamo nel sec. XVI Giulio Pasquati di Padova (Compagnia dei Gelosi) e il Braga (Compagnia degli Uniti); nei secoli successivi: il citato Antonio Riccoboni (Compagnia del duca di Modena); Francesco Bonora detto il Golinetti, per cui il Goldoni scrisse il Momolo cortesan; e il Darbes (Compagnia Médébac), che indusse il Goldoni, ritiratosi dai primi passi nell'arte, a ritornarvi scrivendo per lui Tonin Bellagrazia, e quindi a divenire il poeta della compagnia.
Bibl.: v. commedia dell'arte.