DRIGO, Paola
Scrittrice, nata a Castelfranco Veneto nel 1876, morta a Padova il 4 gennaio 1938. Era figlia di un noto patriota di Asolo, il garibaldino Valerio Bianchetti. Esordì con un volume di racconti, La fortuna (Milano 1913), che le valse l'attenzione della critica e del pubblico, e al quale seguirono, di lì a qualche anno, altri racconti (Codino, ivi 1918), confermanti le doti dei primi. Poi tacque per lunghi anni; ma che siano stati anni di proficuo raccoglimento, mostrano i libri che poi ella pubblicò a breve intervallo l'uno dall'altro: La signorina Anna, racconti (Vicenza 1932); Fine d'anno, racconto (Milano 1936); Maria Zef, romanzo (ivi 1936).
La narrativa della D. si riallaccia per formazione e per gusto a quella verista e provinciale dell'ultimo Ottocento, dal Fogazzaro al De Marchi, dal primo Verga al De Amicis, dal Capuana a Neera e alla Serao. Al centro dei suoi racconti, che anche dove tendono ad ampliarsi a romanzo hanno sempre alcunché di bozzettistico, sono infatti figure di "vinti", di umili o umiliati dal destino (di solito povere, deboli donne), ritratte con minuzia di analisi psicologica sullo sfondo descrittivo d'un ambiente e di una regione. Ma come il grigiore della trama è qua e là temperato da un senso di solidarietà umana, di pietà della scrittrice per le sue creature, e, anche, da una vena sottile di umorismo; così, fra l'oggettività e impersonalità del racconto si fa largo di quando in quando, e specie nelle opere del secondo periodo (si veda Fine d'anno), un bisogno squisitamente femminile di confessione autobiografica, di abbandono al ricordo, che ravviva la sua pagina, e dà al suo stile, per lo più scarso di rilievo e di chiaroscuro, un improvviso fremito lirico.
Bibl.: A. Bocelli, in Nuova Antologia, 1° gennaio 1933, 16 ottobre 1937, 1° febbraio 1938; P. Pancrazi, Scrittori ital. dal Carducci al D'Annunzio, Bari 1937; L. Gillet, in Revue des Deux Mondes, 15 gennaio 1938.