Scrittore ecclesiastico (n. Bordeaux sec. 5º), autore di un De paenitentia a torto attribuito a Fausto di Riez. Forse è lo stesso P. che verso il 470 espose in una lettera a Fausto di Riez i suoi dubbî sulla fede e sulla morale cristiana, e specialmente sulla condizione e la salvezza delle anime dopo la morte; ne ebbe una risposta severa e intransigente, e cioè che avrebbe potuto aspirare alla beatitudine eterna solo chi avesse a lungo praticato le norme di vita cristiana. Non certa è l'identificazione di P. con il P. ricordato da Gennadio nel suo De scriptoribus ecclesiasticis come autore di varie opere liturgiche e ascetiche, oggi perdute.