AGLIOTI, Paolo
Nacque a Messina, presumibilmente nella seconda metà del sec. XVII.' Addottoratosi in legge, esercitò la professione forense a Messina, interessandosi attivamente, però, nello stesso tempo, di ricerche antiquarie ed erudite. Fondatore dell'Accademia Peloritana dei Pericolanti, di cui, nel 1737, col nome di "Ardito" doveva diventare segretario perpetuo, in virtù delle sue buone relazioni col Muratori, riuscì nel 1727 a farla aggregare all'Accademia dei Dissonanti di Modena.
Svolse una vasta attività nel campo dell'erudizione locale, leggendo nell'Accademia Peloritana varie memorie sui più antichi abitatori della Sicilia, i Mamertini, sulla numismatica siciliana, ecc., che, rimaste manoscritte, si conservano ora nella Biblioteca universitaria di Messina. In assidua corrispondenza col Muratori, nel 1727 gli fornì il testo della Historia Sicula di Bartolomeo di Neocastro, in verità assai infelicemente collazionato (fra l'altro, pur conoscendolo, non utilizzò adeguatamente il manoscritto più importante), che fu pubblicato, insieme con una sua modesta prefazione, nel tomo XIII dei Rerurn Italicarum Scriptores.
Partecipò attivamente alle astiose polemiche municipalistiche tra Palermitani e Messinesi, scrivendo nel 1733, per incarico del Senato messinese, una dissertazione erudita, in cui pretendeva dimostrare, sulla base delle iscrizioni incise in due antiche mazze ritrovate a Messina in quell'anno, l'autenticità della favolosa lettera della Madonna ai Messinesi, e, nel 1742, una memoria in difesa del diritto di Messina di fregiarsi del titolo di capitale dell'isola.
I titoli delle due opere sono: Spiegazioni di due antiche mazze di ferro ritrovate in Messina nell'anno 1733 scritte dal Naufragante, e dall'Ardito Accademici della Peloritana Accademia de' Pericolanti: con le opposizioni e note del Minacciato, del Timido, e del Recuperato, e con le risposte de' medesimi Naufragante ed Ardito (Messina 1740); Lettera del sig. NN. al sig. NN. Palermitano intorno all'istanza del Senato di Palermo presentata in i stampa al Re delle due Sicilie per revocare il titolo di Capitale della Sicilia dato a Messina ne' trattati con la Porta Ottomana (Venezia 1742).
Scrisse anche alcune allegazioni legali, di cui una pubblicata a Messina nel 1731, e un Compendio di Storia di Sicilia, inserito nell'edizione napoletana del 1744 dei Principii della Storia per l'educazione della gioventù del Langlet. Morì a Messina, durante la peste del 1743.
Bibl.: D. Scinà, Prospetto della storia letteraria di Sicilia nel sec. XVIII, I, Palermo 1824, pp. 171, 173-174; G. Oliva, Memorie storiche e letterarie della R. Acc. Peloritana di Messina, in Atti d. R. Acc. Peloritana, V-VI (1884-1888), pp. 7-8, 12-13, 14, 15-16, 20, 185, 186, 199-200; G. Paladino, Introduzione a Bartholomei De Neocastro Historia Sicula, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XIII, 3, pp. XIX-XX; A. De Stefano, L. A. Muratori e la cultura siciliana del suo tempo, in Miscell. di studi muratoriani, Modena 1951, pp. 107-108.