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ANESI, Paolo

di Evelina Borea - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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ANESI, Paolo

Evelina Borea

Per mancanza di documenti e di notizie, la vita dell'A. non è esattamente ricostruibile, mentre si può giudicare di lui attraverso la considerazione di un gruppo di opere, in parte firmate, in parte a lui attribuibili. I temi dei dipinti e delle incisioni, che sono vedute e paesaggi, testimoniano di un'attività svolta prevalentemente a Roma, e "romano" egli si qualifica nella dedica delle sue Vedute all'acquaforte del 1725. Ma poiché il Lanzi ne vide "molte vedute campestri" a Firenze e lo disse maestro di F. Zuccarelli prima che questi passasse a Roma, alcuni dubitano che fosse fiorentino piuttosto che romano. In base alla stessa notizia, poiché lo Zuccarelli nacque nel 1702, si può porre la nascita dell'A. intorno al 1690, difficilmente, dopo questa data.

Tra le varie opere attribuitegli sulla base di quelle firmate, la più antica èun paesetto, datato 1723, col suo pendant  in collezione privata (pubbl. come del Vanvitelli in G. Briganti, Chiarimenti su Vanvitelli, in La Critica d'arte, V[1940], tav. 97, figg. 9 e 11 e successivamente dal Briganti stesso [1959] attribuito all'Anesi), dove appaiono infiltrazioni di cultura veneta, spiegabili, se non con un soggiorno del pittore a Venezia, con la sua conoscenza, a Roma, di paesaggi di Marco Ricci.

Nel 1725 l'A. datava una serie numerata di 12stampe con Varie vedute inventate ed intagliate, all'acquaforte, dedicandole al cardinale G. R. Imperiali. Altre sue acqueforti di formato più piccolo riproducono, con una certa libertà, dintorni di Roma; alcune di esse recano la sua firma. Nel 1761 firmava e datava un "paese" a fresco nella villa Albani, oggi Torlonia, a Roma, dove con Antonio Bicchierai e Nicolò Lapiccola collaborò alla decorazione di tre sale, con variazioni sui temi favoriti. La data 1766 è in uno dei tre quadri a lui attribuiti nel Castello di Sagan. Altri dipinti a lui riferibili sono passati negli ultimi anni sul mercato antiquario; alcuni disegni a suo nome sono nel Gabinetto dei disegni degli Uffizi.

In tutto il suo percorso, difficilmente puntualizzabile nello svolgimento cronologico, l'A. mostra, come già notò il Lanzi, uno svolgimento parallelo a quello di A. Locatelli, senza, tuttavia, condividerne le simpatie classiciste e raramente introducendo scene di genere nelle sue composizioni. La sua attenzione al paesaggio, che predomina sull'interesse per le architetture e le rovine, prescinde dal dato realistico, evitando a un tempo le aperture scenografiche care a P. van Bloemen detto l'Orizzonte e le composizioni "ideate" comuni a quel tempo. Nelle vedute egli si sottrae alla regola analitica vanvitelliana, cui obbedivano invece a Roma H. Van Lint e A. Joli, interpretando in una visione d'insieme l'angolo prescelto, per lo più un disadorno sobborgo sulle rive del Tevere o una quieta campagna, con rare figure di viandanti, in un'ora meridiana imperturbata; del tutto alieno dal fasto decorativo del contemporaneo G. P. Pannini, cui, però, sembra avvicinarsi nel gusto per le rovine verso l'ultimo tempo della sua carriera.

Nelle quattro tempere della Galleria Pallavicini, di cui una porta nella cornice originale la scritta "Paolo Anese P.", certamente del periodo tra il 1720 e il 1730, come prova lo stretto rapporto con le belle vedute incise all'acquaforte nel 1725, architetture, alberi, strade, figure felicemente vibrano nell'incidenza della luce per un effetto di atmosfera libera e mobile. Appunto in questa sensibilità al gioco atmosferico, che libera la "veduta" di ogni intenzione documentaria, consiste il valore dell'A., piccola, ma distinta personalità tra i paesisti e vedutisti del Settecento.

Bibl.: L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Firenze 1822, I, p. 246; II, p. 222; S. Ticozzi, Dizionario degli architetti, scultori e pittori, I, Milano 1830, p. 54; Ch. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, I, Paris 1854, p. 46; G. K. Nagler, Die Monogrammisten, München 1858, I, p. 497; S. Morcelli, C. Fea, E. Q. Visconti, Descrizione della Villa Albani, Roma 1869, pp. 98, 129, 147, 153; F. Brogi, Inventario generale delle opere d'arte della Provincia di Siena, Siena 1897, pp. 309, 317; U. Ojetti, L. Dami, N. Tarchiani, La pittura italiana del '600 e del '700 a Palazzo Pitti, Milano-Roma 1922, p. 48; C. Lorenzetti, Gaspare Vanvitelli, Milano 1934, pp. 34, 35, 41; A. Petrucci, Il volto segreto dell'incisione italiana del Settecento, in Bollett. d'arte,XXXII (1938), pp. 555-557; G. Briganti-N. di Carpegna, in Catalogo della Mostra del '700 a Roma, Roma1959, pp. 44 s.; M. Catelli Isola, ibid., pp. 405-407; F. Zeri, Catalogo della Galleria Pallavicini, Firenze 1959, pp. 25-27, figg. 2-9; J. Meyer, Allgem. Künstler-Lexikon, II, Leipzig 1878, pp. 30 s.; G. K. Nagler, Neues allgem. Künstler Lexikon, I, p. 119; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, pp.490 s.; Encicl. Ital., III, p.251; U. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pittura ital., I, p. 85.

Vedi anche
Lisippo ‹-ʃ-› (gr. Λύσιππος, lat. Lysippus). - Scultore greco (n. Sicione 370 a. C.). Fu attivo nell'età di Alessandro Magno, che ritrasse in numerose opere. Fu principalmente un bronzista, ma non possediamo di lui alcun originale; il suo stile ci è tuttavia sufficientemente noto da alcune copie. Dedicò molta ... Firenze Comune della Toscana (102,4 km2 con 364.710 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione, situato a un’altezza media di 50 m s.l.m., all’estremità sud-orientale di un bacino intermontano, percorso dall’Arno, nel quale sorgono altre due importanti città: Prato e Pistoia. Il fiume, che divide ... Venezia Comune del Veneto (415,9 km2 con 268.993 ab. nel 2008, detti Veneziani), capoluogo di regione e di provincia. L’insediamento storico della città, posta al centro dell’omonima laguna, è tradizionalmente suddiviso in sei ‘sestieri’ (Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Marco, San Polo e Santa Croce) e ... Roma Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e di provincia (Comune di 1307,7 km2 con 2.718.768 ab. nel 2008). ● Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato già alla mente degli antichi, ma le soluzioni da essi offerte non reggono alla critica scientifica. ...
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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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  • GASPARE VANVITELLI
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Altri risultati per ANESI, Paolo
  • Anési, Paolo
    Enciclopedia on line
    Pittore (n. forse Roma 1690 circa - m. dopo il 1766). Non si hanno notizie precise sulla sua vita e sulla sua formazione. Nella serie di Vedute all'acquaforte (1725), in alcuni dipinti firmati (paesaggi della Gall. Pallavicini, Roma, circa 1730; affresco in villa Albani, Roma, 1761) si mostra paesista ...
  • ANESI, Paolo
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Pittore paesista e incisore, nato probabilmente a Roma circa il 1700, quivi operò tra il 1725 e il 1766. Scolaro di Andrea Locatelli, più giovane di qualche anno di Giovan Paolo Pannini, risentì dell'uno e dell'altro, ed ebbe in Roma una scuola assai fiorente, ove furono educati alcuni paesisti del ...
Vocabolario
pàolo
paolo pàolo s. m. [dal nome del pontefice Paolo III]. – Nome dato al grosso papale (detto anche giulio) a cominciare dal pontificato di Paolo III (1534-1549), che lo volle aumentato di peso e migliorato di titolo; il nome fu poi esteso...
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