BIVI, Paolo Antonio (Paolo Aretino)
Nacque ad Arezzo e fu battezzato il 1º marzo 1507 nella chiesa concattedrale di S. Maria della Pieve. I suoi studi musicali non sono conosciuti: forse fu istruito nel canto nella sua città, tuttavia non è da escludere che la sua formazione (soprattutto per la composizione) si completasse a Firenze con F. Corteccia. Il 2 maggio 1530 lo si trova mansionario (sacerdote beneficiato) in S. Maria della Pieve con l'incarico d'insegnare il canto ai canonici, ai cappellani, ai mansionari e ai chierici. Alla Pieve il B. rimase fino al luglio 1533, essendo stato assunto il 13 maggio come beneficiato della cappella di S. Martino nella cattedrale aretina, dove dal 1534 fu anche maestro di canto. Il 1º nov. 1538 il capitolo lo elesse maestro di cappella, ufficio che il B. esercitò in modo esemplare fino al 15 ott. 1544, quando, licenziato per ragioni economiche, preferì allontanarsi dal duomo e non rimanervi soltanto come beneficiato.
Ritornato alla Pieve nel 1545, vi fu nominato canonico e maestro di cappella il 22 maggio; nel 1551 ebbe altri incarichi, fra cui, nella Fraternitas clericorum di Murello, l'importante carica di "prior Synodi et totius cleri Aretini" (nel 1563, nel 1568, nel 1577 e nel 1579). Dal 1580 fu pure beneficiato - con bolla papale - della cappella di S. Ansano nella cattedrale. Nel 1584 si recò a Roma, ma non è noto, il motivo del viaggio.
Il B. morì ad Arezzo il 10 luglio 1584.
Musicista di forte valore, egli diede con la sua attività di maestro e di compositore un contributo fondamentale alla vita musicale aretina del tempo. I sei anni del suo magistero alla cattedrale segnarono il periodo del suo più grande splendore, raggiunto per il numero accresciuto dei cantori, per l'accuratezza delle esecuzioni e per la qualità delle musiche eseguite. Suoi scolari alla Pieve, dove più lunga e intensa fu la sua operosità, furono O. Tigrini, A. Chiusi e D. Scortecci, musicisti che in seguito si distinsero notevolmente. Dal 1544 cominciò a far pubblicare le sue composizioni presso G. Scotto a Venezia; le dediche di alcune di queste stampe (e una lettera del cardinale Giovanni de' Medici, citata dal Coradini) c'informano, dei suoi rapporti con la corte medicea e con il vescovo d'Arezzo, B. Minerbetti. Nella produzione sacra il B. appare particolarmente abile, ma in generale la sua tecnica polifonica è poco mossa, mentre in quella profana "si ammira una ricchezza maggiore di mezzi e un risultato più disinvolto e più persuasivo" (Coradini), anche se il ricordo stilistico di F. Corteccia è palese. Le sue opere finora conosciute sono: Passio Iesu Christi secondum Ioannem, a 2-7 voci (incompleto manoscritto, che non sembra autografo, conservato alla Biblioteca Nazionale di Firenze); Sacra responsoria,tum natalis Dni,tum Iovis,veneris ac sabbati sancti diebus dici solita..., a 4 voci (Venezia 1544); Libro primo delli madrigali cromati..., a 4 voci (ibid. 1549: è assai significativo che questa raccolta di trenta madrigali sia posteriore di soli tre anni alla pubblicazione dei Madrigali a cinque voci di N. Vicentino, il primo che abbia introdotto il cromatismo nella polifonia), Di P. A. li madrigali a V. VI. VII. VIII. [voci] novamente dati in luce,et da lui proprio hauti et da li suoi exemplari coretti et stampati, raccolta di trentasei madrigali dedicata a Francesco Maria de' Medici (Venezia 1558, presso Scotto e presso A. Gardano); Piae,ac devotissimae Lamentationes Hieremiae prophetae,tum etiam Passiones Iesu Christi dominicae Palmarum,ac veneris sancti..., a 4 voci (Venezia 1563); Responsorium hebdomadae Sanctae ac natalis Domini una cum Benedictus,ac Te Deum laudamus Liber primus et secundus..., a 4 voci, dedicati al vescovo d'Arezzo (Venezia 1564 F. Rampazzetto); Musica cum 4, 5, ac 6 vocibus: super Hymnos totius anni... (Milano 1565, F. Moscheni) e Magnificat P. A. cum quinque vocibus Liber primus... (Venezia 1569, C. Merulo).
Bibl.: F. Coradini, Paolo Aretino (1508-1584), in Note d'arch. per la storia music., I (1924), pp.
143-148, 275-278; III (1926), pp. 193-203; Id., La cappella mus. del duomo di Arezzo dal sec. XV a tutto il sec. XIX,ibid., XIV (1937), pp. 53, 161 s., 164, 166 s.; A. Einstein, The Italian Madrigal, I, Princeton, N. J., 1949, p. 293; E. L. Gerber, Neues historisch-biographisches Lexikon der Tonkünstler (1812-1814), a cura di O. Wessely, I, Graz 1966, col. 139; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, VII, pp. 311 s.; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 266.