BENAGLIA, Paolo
Scarsissimi sono i dati biografici sul B.: risulta nato a Napoli e le prime notizie che lo riguardano sono quelle relative all'incarico che egli ebbe, nel 1728, di approntare i progetti per la costruzione della fontana di Trevi in Roma: progetti di cui restano quattro disegni nella Biblioteca dell'Istituto di storia dell'arte di Berlino. L'incarico, com'è noto, gli fu tolto nel 1730, allorché Clemente XII bandì un concorso per la fontana, vinto da Nicola Salvi. Al B. fu tuttavia affidata l'esecuzione delle due figure allegoriche della Fama che reggono, sul culmine, lo stemma papale e che erano già In loco nel 1736, quando si procedette ad una prima inaugurazione della fontana ancora incompiuta.
Frattanto il B. aveva eseguito il rilievo raffigurante S. Andrea Corsini che moltiplica i pani nella cappella Corsini in S. Giovanni in Laterano (circa 1732; erroneamente ricordato dal Titi, Descrizione..., 1763, p. 219, come opera di un inesistente Bartolomeo Benaglia), il rilievo con la Visitazione sulla facciata di S. Giovanni dei Fiorentini (1734) e poi le grandi statue di Cristo e di S. Ambrogio sulla facciata della stessa basilica lateranense (1736). Poco dopo il B. risulta attivo a Napoli, ove tra il 1736 e il 1738 scolpì il gruppo della Madonna con il Bambino e i ss. Domenico e Rosa in S. Caterina a Formiello e le due Statue allegoriche sul timpano dell'altar maggiore di S. Maria della Sapienza. Nel 1739 era però di nuovo a Roma, ancora al servizio di casa Corsini, eseguendo le due Fame che reggono lo stemma di Clemente XII sulla facciata dei palazzo della Consulta. Gli si attribuisce anche il rilievo in stucco raffigurante il Battesimo di Cristo che è parte integrante della decorazione architettonica, di F. Raguzzini, della cappella del fonte battesimale di S. Maria sopra Minerva.
In tutte queste opere il B. si dimostra stretto seguace di P. Bracci, ispirandosi tuttavia talvolta, e soprattutto nelle statue di S. Giovanni in Laterano, alla larga e pittorica plasticità d'un Rusconi: la sua opera si caratterizza comunque come quella d'un accorto mestierante, capace di qualche personale invenzione compositiva come nel gruppo di S. Caterina a Formiello a Napoli.
Dai documenti relativi al compimento della decorazione plastica della fontana di Trevi da parte di G. B. Maini si deduce che il B. morì a Roma nel 1739.
Bibl.: C. Titi, Descriz. delle pitture... esposte al pubblico in Roma, Roma 1763, pp. 156, 353, 474 s.; S. Ortolani, S. Giovanni in Laterano, Roma s.d., pp. 45, 68; V. Mariani, Lo stile "pittoresco" nella Fontana di Trevi, in Arch. e arti dec., VI (1928-29), pp. 3 ss.; A. Riccoboni, Roma nell'arte: la scultura nell'evo moderno, Roma 1942, pp. 309 s.; V. Golzio, Seicento e Settecento, Torino 1950, pp. 614 s.; A. Schiavo, La Fontana di Trevi…, Roma 1956, pp. 96, 115 ss., 129; C. D'Onofrio, Le fontane di Roma, Roma 1957, v. Indice; A. Santangelo, in Il Settecento a Roma (catal.), Roma 1959, p. 35; V. Mariani, Le chiese di Roma dal XVII al XVIII secolo, Bologna 1963, p. 189; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 289.