BENI, Paolo
Nato in Candia circa il 1552, morto a Padova nel 1625. Studiò e si laureò in questa città, dove afferma d'essere stato anche collega di Torquato Tasso nell'Accademia degli Animosi. Professore di filosofia alla Sapienza di Roma, pubblicò un commento al Timeo di Platone (1594), che fu messo all'Indice (1596), una disputa sugli Annali del Baronio e due discorsi sull'inondazione del Tevere. Nel 1600 fu chiamato a insegnar lettere classiche nello Studio di Padova, e fu anche iscritto all'Accademia dei Ricovrati. I.'attività dottrinale e letteraria del B. si svolse secondo due direttive parallele: da una parte, c'è il lettiore che dalla cattedra spiega e commenta scolasticamente Platone, Aristotele e i classici con spirito avverso alla Riforma; dall'altra, il critico che, in nome di Aristotele, eleva la rettorica a principio vitale dell'arte e fa della forma esteriore l'essenza della poesia, prendendo come pietra di paragone lo stile del Tasso in contrapposizione a quello dei Trecentisti, e attaccando Dante, il Boccaccio e la Crusca, indirettamente nella Comparazione d'Omero, Virgilio e Torquato (1607), poi direttamente e violentemente nell'Anti-Crusca e nel Cavalcanti (1612) e infine nel commento ai primi dieci canti della Liberata (1616).
Bibl.: G. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, II, par. 11, pp. 342-349; A. Belloni, Un professore anticruscante all'Università di Padova, in Archivio Veneto-Tridentino, I (1922), pp. 245-269.