BONGIOVANNI (Bongioanni), Paolo
Nato a Romagnano (Novara) il 4 ag. 1777, si laureò in chirurgia a Torino il 25 febbr. 1799. Fu pubblico ripetitore di anatomia e chirurgia nell'università torinese nel 1799-1800, esercitò poi per un certo tempo la professione pratica, quindi ebbe il titolo di chirurgo maggiore dell'ospedale di Cannobio. Successivamente entrò nell'esercito, e nel 1804 fu nominato chirurgo primario presso l'ospedale militare di Milano; nel 1807 divenne chirurgo maggiore titolare del reggimento Principe Reale dei cacciatori a cavallo, e l'11 giugno dello stesso anno poté laurearsi in medicina presso l'università di Pavia. Nel 1809 ottenne il titolo di chirurgo, capo e professore di clinica chirurgica dell'ospedale militare di Ancona, ove rimase per 5 anni, fino alla caduta del Regno d'Italia. Tornato a Milano, concorse per la cattedra di ostetricia, che ebbe assegnata a Pavia il 24 giugno 1819. Nell'ateneo pavese, ove già A. Scarpa poco tempo prima aveva lamentato la mancanza dell'insegnamento teorico e pratico dell'ostetricia, il B. dette un vigoroso impulso allo studio della clinica ostetrica e, introducendo l'üsanza di pubblicare annualmente sugli Annali universali di medicina i rendicontidella clinica poté documentare una vasta casistica.
Nell'esercizio della sua arte e attraverso le numerose relazioni pubblicate sugli Annali universali di medicina, il B. si mostrò clinico e studioso di valore: la notevole mole dei suoi contributi interessò praticamente tutti i rami della clinica ostetrica. In particolare, vanno ricordati i suoi studi sulla conformazione del bacino femminile, con la distinzione tra bacino troppo largo o troppo stretto, che definì "vizioso", e di forma irregolare, che chiamò "di mala conformazione"; sulla effettiva importanza delle sinfisi pubica e sacroiliache nel parto; sulla obliquità della matrice, che definì "la non coincidenza dell'asse di essa coll'asse del superiore distretto"; sul parto per le vie naturali nella presentazione di faccia, che ritenne possibile soltanto in "fronto-mentoniero". Si ingegnò di rendere più semplici i processi operativi e meno frequente l'uso degli strumenti chirurgici, tentò di favorire il parto anzitempo con l'uso della segale comuta, praticò l'incisione del collo dell'utero; tra i suoi numerosi contributi clinici, vanno ancora segnalate le osservazioni relative alla rottura della vagina conseguente a parto troppo lungo, e la descrizione di un rumore di scroscio quale segno premonitore della lacerazione dell'utero. Gli si devono inoltre la pratica di incidere le membrane per eccitare le contrazioni e la tecnica, usata nei rivolgimenti, di seguire con la mano la superficie ventrale del feto per ricercarne i piedi e di proseguire poi l'esplorazione, se questi non si trovano nel lato ritenuto giusto, sul dorso, senza estrarre la mano. Tutte le osservazioni e le ricerche cliniche del B. furono pubblicate negli Annali universali di medicina nel periodo 1820-1828. Fuinoltre autore di un volume Lezioni di ostetricia approvate come testo per le scuole di Pavia e di S. Caterina alla Ruota di Milano, pubblicatein più edizioni (Pavia 1823 e 1826; Milano 1834).
Il B. morì a Pavia il 26 giugno 1827.
Bibl.:G.Del Chiappa, B. (P.), in E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri …, II, Venezia 1835, pp. 272 s.; A. Corradi, Dell'ostetricia in Italia..., Bologna 1874, passim;Id., Mem. e doc. per la storia dell'univ. di Pavia …, I, Pavia 1878, pp. 202, 269 s.; A. Pazzini, Storia della medicina, II, Milano 1947, p. 516; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte I, München-Berlin 1962, p. 620.