• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

CERRATO, Paolo

di Nicola Longo - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 23 (1979)
  • Condividi

CERRATO, Paolo

Nicola Longo

Nacque ad Alba in Piemonte da nobile e ricca famiglia intorno al 1485.

Il padre Benedetto morì il 17 genn. 1517 e la sua tomba si trova nella chiesa albese di S. Domenico; il nonno paterno, suo omonimo, fu giureconsulto. Forse per questo motivo, il C., dopo aver studiato nella sua città la letteratura volgare ed essersi dedicato con particolare interesse allo studio dei classici latini (probabilmente ebbe come guida e maestro Domenico Nanni o Nanno, autore della Poliantea), sitrasferì a Pavia. Qui, alcuni anni prima, era stato professore di diritto l'illustre Tommaso Cerrato, suo parente, e qui egli si laureò in giurisprudenza. Al 1508 risale la composizione dell'Epithalamion (che si stampò in quell'anno a Torino e poi a Basilea) per le nozze del marchese del Monferrato Guglielmo Paleologo con Anna di Alençon. Nel 1524 collaborò con tre epigrammi di fattura catulliana alla raccolta di componimenti poetici in ricordo della dedica di una cappella di S. Agostino a Roma da parte di Giovanni Corisco.

Intanto, tornato ad Alba, ottenne insieme con il fratello Pietro, il 20 genn. 1536, il feudo di Corneliano da Beatrice di Savoia. In questo anno, col favore del vescovo Gerolamo Vida, fu accolto fra gli amministratori dell'Ospedale dei pellegrini, al quale per testamento lasciò una parte della sua eredità. Non sappiamo quali affari occuparono la vita del C. nel tempo in cui egli non era impegnato nell'attività letteraria, ma certamente fu in virtù di questa che ottenne una certa notorietà: ché la pubblicazione di un poemetto epico-religioso in versi latini, intitolato De Virginitate, dette l'occasione a G. C. Scaligero, nella sua Poetica, di collocare il lavoro del C. accanto alle opere del Bembo, del Fracastoro, del Pontano.

Del poemetto il Vallauri dà notizia di due abbozzi di traduzione, rimasti inediti, l'uno in versi sciolti, a cura di Giuseppe Bartoli, professore all'università di Torino, l'altro in ottava rima a cura di Carlo Tenivelli, studioso di erudizione piemontese. In realtà il C. è un poeta che, in ambiente chiaramente isolato e provinciale, si trova ancora, agli inizi del sec. XVI, attardato su posizioni tendenti a conciliare la letteratura classica con l'ideologia cristiana.

Il C. istituì suoi eredi i due nipoti Giovanni e Tebaldo; proprio il testamento ci consente di stabilire il termine dopo cui collocare l'anno della sua morte, essendo datato 30 nov. 1538. Alcune fonti affermano che egli morì nel maggio del 1541.

Opere: Pauli Cerrati Albensis Epithalamion pro nuptiis illustrissimorum ac divorum Gulielmi et Annae Montisferrati Principum, Augustae Taurinorum 1508 (quest'opera fu ristampata nel '44, '57, '67, 1608, 1719, 1778); Coryciana, Romae 1524 (contiene i tre epigrammi); De Virginitate libri III, Parisiis 1528; Pauli Cerrati Opera, Vercellis 1778.

Bibl.: G. C, Scaligero, Poetices libri septem, Lugduni 1561, p. 295; Bibl. instituta et collecta primum a Conrad Gesnero deinde in epitomen redacta per Iosiam Simlerum, Tiguri 1583, p. 654; G. Gruterus, Delitiae poetarum Italorum, I, Francofurti 1608, p. 746; F. A. Chiesa, Catal. degli scrittori piemontesi, Torino 1614, p. 95; J. Gaddius, De scriptoribus non ecclesiasticisGraecisLatinis Italicis, Florentiae 1648, p. 107; O. D. Caramella, Museum illustriorum poetarum, Venetiis 1651, p. 227; A. Rossetti, Syllabus scriptorum Pedemontii, Monteregali 1667, p. 460; C. Orlandi, Delle città d'Italia e sue isole adiacenti compend. notizie sacre eprofane, I, Perugia 1770, pp. 173 s.; G. Vernazza, Intr. a P. Cerrato, Opera, Vercellis 1778, pp. V-XX; A. O. Cocchis, Lez. su la vita di P. C. d'Alba, Pompeia, in Piemontesi ill., III, Torino 1783, pp. 191-204; G. Tiraboschi, Storia della lett. ital., VII, 3, Roma 1785, p. 233; T. Vallauri, Storia della poesia in Piemonte, I,Torino 1841, pp. 118-119; N. Terzaghi, I carmi latini di P. C., in Annali dell'Ist. superiore di magisterodel Piemonte, II(1928), pp. 13-29, 128.

Vedi anche
letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ... cappella architettura Edificio di culto di piccole dimensioni, isolato in modo da costituire un corpo autonomo; o ambiente, più o meno importante per forme e dimensioni, compreso, con la stessa destinazione di culto, nell’ambito di un maggiore e più complesso organismo architettonico, come la cappella di un palazzo ... poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di poesia è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ... Perugia Comune dell’Umbria (449,9 km2 con 163.287 ab. nel 2008), capoluogo provinciale e regionale. È posta su un colle a 493 m s.l.m. nella Valle Tiberina, presso l’incrocio di importanti vie di comunicazione, che la collegano con il Lazio e l’Emilia attraverso la valle del Tevere, con la Toscana (Val di Chiana) ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Letteratura
Vocabolario
cèrro
cerro cèrro s. m. [lat. cĕrrus]. – Albero delle fagacee (Quercus cerris) che cresce nell’Europa merid., nella regione danubiana e nella penisola anatolica, alto da 2 a 25 m, con foglie oblunghe, ghianda allungata, tronca, con cupola a squame...
cerruto
cerruto agg. [der. di cerro], ant. – Ricco di cerri: costretti furono a ritirarsi sotto ’l c. colle (Boccaccio).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali