D'Ancona, Paolo
Storico dell'arte (Pisa 1878 - Milano 1964). Sulla base di ampi studi precedenti sull'iconografia dantesca quali quelli di A. Bassermann, di F.X. Kraus, di P. Schubring e di L. Volkmann, il D'A. curò, in collaborazione con N. Zingarelli, un'edizione della Commedia corredata di numerose e pregevoli illustrazioni eseguite da artisti dal Trecento al primo ventennio del Novecento, a commento delle quali era stato posto un capitolo introduttivo. Rispetto a precedenti studi sulle arti figurative di ispirazione ‛ dantesca ' il D'A., offrendo al lettore un più vasto panorama dei contributi interpretativi degli artisti a lui contemporanei e associandovi testimonianze insolite, se non addirittura inedite, insisteva sul concetto dell'intraducibilità ‛ visiva ' della Commedia: poi chi pinge figura, / se non può esser lei, non la può porre (Cv IV Le dolci rime 52-53). Altro contatto diretto con la Commedia il D'A. aveva avuto circa un decennio prima, quando si era posto il problema di precisare, sulla base dei versi di Pg XI 79-84, i confini formali di Oderisi da Gubbio.
Bibl. - P. D'A., L'arte di Oderisi da Gubbio, in " Dedalo " II (1921) fasc. II 89-100; D.A., La D.C., a c. di P. D'A. e N. Zingarelli, Bergamo 1934; P. D'A., La D.C. e le arti figurative, in " Emporium " LXXX (1934) 137-145; M.L. Gengaro, P. D'A., in " Arte Lombarda " IX (1964) 261-262; E. Arslan, P. D'A. - Cenno commemorativo, in " Rendic. Ist. Lombardo Scienze e Lettere " XCVIII (1964).