Astronomo, medico, matematico e geografo (Firenze 1397 - ivi 1482). Studiò a Padova, dove strinse amicizia con Nicolò da Cusa; si stabilì poi a Firenze. Come afferma Vasari, T. diede a F. Brunelleschi lezioni di geometria, e intervenne più volte nella costruzione della cupola del Duomo. Le sue opere matematiche e astronomiche sono andate quasi tutte perdute; della loro importanza testimonia l'altissima fama che T. godette presso i suoi contemporanei. Notevoli anche gli studî geografici e cosmografici, ai quali si dedicò con spirito nuovo, rifiutando le idee tradizionali del tempo e raccogliendo dalla voce e dalle relazioni di esploratori e di missionarî gran messe di notizie geografiche, relative soprattutto all'Asia. La lettera da lui scritta al canonico portoghese Fernão Martines, nella quale si affermava che la via più diretta per raggiungere l'Oriente era la traversata diretta dell'Atlantico, pare sia giunta a conoscenza di C. Colombo e abbia così influenzato in modo decisivo i progetti del navigatore. La questione è tuttavia dibattuta. T. costruì anche una carta del mondo conosciuto, che si è cercato invano di identificare con planisferi giunti fino a noi.