FEI, Paolo di Giovanni
Pittore. Se ne hanno notizie fra il 1372 e il 1410; e F. sta forse come abbreviazione di Federici. Non è il meno notevole fra i senesi della seconda metà del Trecento. Trasse dal gotico di Simone Martini, ma con ornamentazione più carica; sentì l'influsso di Lorenzetti (v. la sua Natività della Vergine, nella Galleria di Siena); e, in specie nella seconda parte della sua carriera, quello di Bartolo di Fredi. Opere più significative, oltre alla Natività citata: una mezza figura di Vergine col figlio nel duomo di Siena; e la Madonna in trono della raccolta Chigi Saracini a Siena. Vicinissimo al F., e talvolta difficile a distinguere: l'orvietano Cola di Petrucciolo.
Bibl.: B. Berenson, Essays in the Study of Sienese Painting, New York 1918, passim.; id., Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932; R. van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, II, L'Aia 1924, pp. 524-43 (con bibl.); id., Alcuni dipinti poco noti di P. di G. F., in La Diana, III (1928), pp. 287-90.