Emiliani Giudici, Paolo
Letterato (Mussomeli, Caltanissetta, 1812 - Glenmoor, Gran Bretagna, 1872). Entrato senza vocazione, per scelta della famiglia, nell’ordine domenicano, lo abbandonò nel 1841 e partì dalla Sicilia, dove peraltro aveva allacciato contatti con il movimento liberale. Stabilitosi a Firenze, privo di mezzi e di rapporti, fu protetto da Annibale Emiliani di cui assunse il cognome, aggiungendolo al proprio di Giudici. Nel 1844 pubblicò la sua opera più nota: la Storia delle belle lettere in Italia. Questo scritto, che ebbe una nuova edizione del 1855 con il titolo Storia della letteratura italiana, rappresenta il primo compiuto tentativo di delineare la civiltà letteraria italiana secondo un disegno critico e sistematico, ispirato allo storicismo di Vico e al pensiero di Foscolo. Tra i suoi studi è da ricordare, oltre alle monografie dedicate a Dante, Petrarca e Boccaccio, la Storia politica dei Municipi italiani del 1851, ampliata nei tre volumi della Storia dei Comuni italiani. Docente di eloquenza italiana e poi di estetica all’Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1859 al 1863, fu eletto deputato nel 1867.