FABIO MASSIMO, Paolo (Paullus Fabius Maximus)
Magistrato romano nato attorno al 46, console nell'11 a. C., proconsole in Asia forse nel 10-9 a. C.
Aveva sposato una cugina di Augusto, Marcia, e fu intimo dell'imperatore. Cadde in disgrazia e morì nel 14 d. C. Pare che ghi fossero erette statue nell'areopago di Atene ed a Pergamo. Il suo ritratto ci è però stato tramandato da alcune monete di Hierapolis, in Frigia, in cui in verità si era vista l'immagine di Augusto. È innegabile una certa rassomiglianza coi tratti dell'imperatore, tanto più che non si può categoricamente escludere che si tratti effettivamente di lui. Tuttavia Augusto aveva a quell'epoca cinquantotto anni, mentre le monete effigiano un uomo dai tratti giovanili; d'altra parte la loro leggenda (il nome appunto del proconsole) mal si concilierebbe col ritratto di Augusto. Nelle monete appare un volto dai tratti fini, dal naso leggermente aquilino e dai capelli folti. La caratterizzazione non è tuttavia sufficiente per permetterci di identificarlo in altri eventuali ritratti in marmo o bronzo superstiti.
Bibl.: W. H. Waddington, Mélanges de Numismatique, Parigi 1861, p. 13; J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., I, Stoccarda 1882, p. 267; E. Groag, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, c. 1780, s. v., n. 102.