FABRIZI, Paolo
Patriota, nato a Modena il 15 ottobre 1805, morto a Nizza il 15 maggio 1859. Fece gli studî di medicina nella università della sua città natale, e nella notte del 3 febbraio 1831 fu arrestato nella casa di Ciro Menotti. Liberato quando Francesco IV abbandonò il suo stato, il 7 febbraio fu dei quattro cittadini nominati come coadiutori del comandante della guardia nazionale. Due giorni dopo fu uno dei firmatarî dell'atto di decadenza di Francesco IV e di coloro che a un tempo fecero parte d'un primo governo provvisorio. Fallito quel tentativo rivoluzionario, il F. andò in esilio in Corsica, dove rimase lunghissimi anni, esercitandovi la professione di medico. Il 6 giugno 1837 fu a Modena condannato in contumacia "alla pena della forca da eseguirsi in effigie". Durante la rivoluzione del 1848 corse a Modena, dove, insieme col fratello Nicola, si oppose al decreto di fusione degli Stati Estensi col Piemonte. Andò poi a Venezia e di là in Sicilia, accettando dal La Farina, ministro del governo provvisorio di recarsi nel continente (settembre 1848) per reclutare un capo militare e altri ufficiali per dirigere la difesa della Sicilia, minacciata da un esercito borbonico. Aveva persuaso Garibaldi ad accettare l'incarico del comando generale, quando gli eventi di Toscana, poi di Roma fecero fallire quelle trattative. Dopo che la Sicilia tornò sotto il dominio borbonico, il F. riparò a Marsiglia, quindi a Nizza, dove strinse relazione con Felice Orsini e con la famiglia Herzen.