FARINATI, Paolo
Pittore veronese, nato nel 1524, morto nel 1606. Fu attivo per oltre mezzo secolo, con una produzione abbondantissima, in massima parte conservata a Verona e nel Veronese, di cui ci è dato seguire le varie fasi attraverso un giornale, pervenutoci, dello stesso artista. Allievo del padre, Gio. Battista, e, secondo il Ridolfi, del Giolfino, fin dalle prime opere datate rivela uno stile di derivazione manieristica, con particolari influssi di Giulio Romano. Ricerca di gesti forzati e contrapposti, ostentazione di risalti muscolari, chiaroscuro greve, motivi compositivi e disegnativi tratti dalle scuole dell'Italia centrale, contrassegnano i suoi dipinti fin verso il 1570. Poi il suo stile si fa più vivace e arioso di colorito, e la composizione più ampia, sotto l'influsso crescente dell'arte - in quell'epoca ormai spiegata - di Paolo Veronese, con cui il F. aveva avuto rapporti di amicizia e di lavoro fin dal 1552, quando insieme con Brusasorci e il Moro erano stati incaricati dal cardinal Gonzaga di eseguire quattro tele per il duomo di Mantova. Dopo il 1590 la produzione del F. entra in piena decadenza, pur continuando abbondante fino alla sua morte. Il F. ebbe due figli, pittori: Vittoria, di cui nulla si conosce; e Orazio (nato nel 1559 e morto dopo il 1616), che stilisticamente seguì il suo indirizzo e gli fu collaboratore nelle opere tarde, e, come il padre, fu anche incisore.
Delle opere di Paolo si possono indicare le seguenti: Mantova, Duomo: S. Martino (1552); Verona, S. Maria in Organo: due Stragi degli Innocenti (1556), una Morte di S. Gregorio (1558); Museo civico: Ecce homo (1562), Mosè e le figlie di Ietro (1583-4); Peschiera, Santuario del Frassino: Natività (1560); Prun (Verona), Chiesa parrocchiale: la Conversione di San Paolo (1590), ecc.
Bibl.: Hadeln, in Thieme-Becker, Künstler-Lexicon, XI, Lipsia 1915 (con la bibl. precedente); G. Fiocco, Paolo Veronese u. Farinati, in Jahrb. d. kunsth. Samml. in Wien, n. s., I (1926), pp. 123-36; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, iv, Milano 1929, pp. 1026-39.