GAIFAMI, Paolo
Nato a Como, da Carlo e da Teresa Fontana, il 16 giugno 1883, frequentò i corsi ginnasiali e liceali a Venezia, quindi si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Padova dove fu allievo interno nell'istituto di anatomia patologica diretto da A. Bonome e si laureò nel 1907.
Orientatosi subito verso la specializzazione ostetrico-ginecologica, si trasferì presso la clinica universitaria di Roma, diretta fin dal 1905 da E. Pestalozza, del quale divenne allievo e assistente volontario. Nominato assistente di ruolo presso la stessa clinica il 16 nov. 1910, conseguì la libera docenza in clinica ostetrica e ginecologica nel giugno 1914.
Nel corso del primo conflitto mondiale prestò servizio dapprima presso l'ospedale di tappa di Tarcento, poi in diversi altri, concludendo la sua attività nel 1918 nell'ospedale militare di Bologna con il grado di capitano.
Ripresa l'attività universitaria, il G. mantenne il titolo di assistente presso la clinica ostetrico-ginecologica dell'Università di Roma fino al 1923. Ternato per la cattedra della disciplina nel concorso del 1922, il 1° dic. 1924 fu chiamato alla cattedra ostetrico-ginecologica della neo-costituita Università di Bari, nella quale confluiva nello stesso anno l'antica scuola ostetrica della città. Divenne ordinario della disciplina nel 1927. Durante gli anni trascorsi nel capoluogo pugliese svolse un'attività intensissima: nel 1925 fondò la Società pugliese di ostetricia e ginecologia, nel 1927 costituì la guardia ostetrica per il pronto soccorso domiciliare, nel 1930 creò un albergo materno con 24 posti letto per le gravide "illegittime", nonché - in accordo con il Consorzio provinciale antitubercolare - un ambulatorio per gravide e puerpere tubercolose e un reparto autonomo di degenza con 12 letti. Nel marzo del 1932, infine, insieme con il Pestalozza ed E. Alfieri, rappresentò l'ostetricia italiana nella riunione dei clinici tenutasi in Roma per iniziativa del nuovo commissario dell'Opera nazionale maternità e infanzia al fine di ottenere il mantenimento di tutte le scuole ostetriche in quel momento attive, il ripristino di quelle soppresse (Vercelli e Arezzo) e l'apertura di una nuova presso Foggia.
Chiamato alla cattedra di clinica ostetrica e ginecologica dell'Università di Roma a succedere al suo maestro Pestalozza, il G. ne assunse la direzione nel 1935.
Formatosi alla scuola anatomopatologica di Padova, il G. fu autore di numerosi studi sull'anatomia e sull'istologia normale e patologica del feto e della placenta, dei tumori, delle displasie e della tubercolosi dei genitali femminili. Buon chirurgo, perfezionò le tecniche di alcune varietà di operazioni cesaree e di trattamento di particolari anomalie uterine.
Pubblicò complessivamente su riviste specialistiche circa 300 lavori scientifici, nei quali illustrò i risultati delle sue ricerche e le sue tecniche chirurgiche.
Fra i numerosi lavori pubblicati dal G.: Brevi note istologiche e cliniche sul cancro dell'utero in gravidanza, in Ginecologia, VI (1909), pp. 449-475; Il comportamento istologico in gravidanza della mucosa della portio, in Annali di ostetricia e ginecologia, 1910, n. 2, pp. 1-118; Ricerche sugli enzimi peptolitici del colostro, in Ginecologia, VIII (1911), pp. 306-320; Il potere antitriptico del liquido amniotico, ibid., pp. 634-648; Sugli enzimi proteoclastici in condizioni normali e patologiche, in Folia gynaecologica, VI (1911), pp. 1-56; Intorno a una reazione chimica del sangue nello stato puerperale e nel neonato, in Annali di ostetricia e ginecologia, 1912, n. 2, pp. 301-361; Emoperitoneo in neonati (contributo all'anatomia patologica dell'asfissia endouterina e alle cause meno frequenti di morte del neonato), in Ginecologia, IX (1912), pp. 497-520; In tema di imputabilità medica nella infezione puerperale, e per una migliore tutela della maternità, in Rassegna internazionale di clinica e terapia, X (1929), pp. 4-20; Il consulto medico obbligatorio prima di provocare un aborto, in Clinica ostetrica, XXXI (1929), pp. 650-653; Della precipitazione e della incompetenza nei referti in tema di aborto, ibid., XXXV (1933), pp. 358-371; Tumori maligni della vulva e della vagina, in Tumori maligni, a cura di G. Vernoni, Milano 1933, pp. 222-232; La responsabilità medica nella rottura dell'utero in travaglio, in Clinica ostetrica, XXXVI (1934), pp. 436-459; Tumori funzionanti dell'ovaio, in Athena, VIII (1939), pp. 341-358. Il G. fu poi autore di numerosi manuali, trattati e collaborazioni a trattati di grande rilevanza, alcuni dei quali ebbero più edizioni: Prontuario di terapia ostetrica. Vademecum per il medico pratico, Roma 1924; Elementi di ginecologia. Avviamento alla diagnosi ginecologica e schemi di terapia per medici pratici e studenti, ibid. 1927; Conversazioni e lezioni ostetrico-ginecologiche ad uso dei medici pratici (con prefaz. di E. Pestalozza), ibid. 1933; Le annessiti, in Trattato di ginecologia, dir. da I. Clivio, I, Milano 1938, pp. 681-756; Patologia ginecologica, in Trattato di patologia chirurgica per medici e studenti, a cura di D. Taddei, V, ibid. 1938, pp. 1-290.
Membro del Consiglio superiore di sanità e del Consiglio nazionale delle ricerche, ispettore dell'Opera nazionale maternità e infanzia, il G. appartenne a numerose società scientifiche italiane e straniere e fu presidente della Società italiana di ostetricia e ginecologia dal 9 genn. 1936 al 3 marzo 1939 e dal 21 nov. 1942 al 14 marzo 1944. Dal 1924, inoltre, diresse la rivista La Clinica ostetrica, nella quale pubblicò i resoconti della sua Società pugliese. Al XXVI congresso della Società italiana di ostetricia e ginecologia del dicembre 1927 il G. fu relatore con il tema Il distacco prematuro della placenta normalmente inserta (Roma 1928). Fu inoltre vicepresidente della Lega per la lotta contro i tumori maligni. Gli furono conferite le onorificenze di commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia nel 1938 e di cavaliere dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro nel 1941.
Il G. morì a Roma, sotto un bombardamento aereo, il 14 marzo 1944. Aveva sposato Barbara Rossi, dalla quale non ebbe figli.
Fonti e Bibl.: Necr. in: Il Policlinico, sez. pratica, LI (1944), p. 218; Il Messaggero, 15 e 17 marzo 1944; Il Giornale d'Italia, 15 e 18 marzo 1944; Atti della Soc. ital. di ostetricia e ginecologia, XXXVII (1946), pp. XLV-XLIX; R. Università degli studi di Roma, Annuario per l'a.a. 1944-45, Roma 1947, pp. 335 s. Si vedano inoltre: Ostetricia e ginecologia in Italia, in Acta medica Italica, I (1935), p. 145; O. Viana, Nella vita professionale. I maestri: P. G., in Il Policlinico, sez. pratica, XLII (1935), pp. 2075 s.; A. Ferrannini, Medicina italica. Priorità di fatti e di direttive, Milano 1935, pp. 35 s.; A. Castiglioni, Storia della medicina, Milano 1936, p. 708; B. Correale, Ai margini della "Settimana di propaganda contro i tumori maligni", in Annali Ravasini, XXI (1938), 20, pp. 1 s.; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 278, 285; II, p. 493; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte [1880-1930], I, p. 472.