GAZZANIGA, Paolo
Nato a Soresina (Cremona) il 26 luglio 1853 da Pietro e Giulia Moschini, svolse a Pavia i suoi studi superiori, frequentando il collegio Ghislieri e laureandosi nel 1878 in matematica sotto la guida di F. Casorati. Dopo un periodo di perfezionamento in Germania, dove seguì i corsi di K. Weierstrass e L. Kronecker, fu dal 1884 libero docente di calcolo infinitesimale all'Università di Padova. Nel frattempo ebbe inizio la sua attività di insegnante nella scuola secondaria che costituirà, nel tempo, la sua principale occupazione. Dopo un breve periodo alla scuola normale di Padova, il G. passò al liceo Tito Livio, dove insegnò dal 1888 al 1923. Nel corso di questi anni fu anche libero docente di algebra, geometria analitica e meccanica razionale all'Università di Padova; in particolare, dal 1885 al 1920 tenne regolarmente un corso in teoria dei numeri. Fu socio della R. Accademia di Padova dal 1891 e, nel biennio 1909-10, segretario della rivista Mathesis.
Morì a Venezia il 18 ott. 1930.
La rilevanza scientifica del G. è in gran parte relativa al suo ruolo di autore di testi didattici, a livello di insegnamento secondario e universitario. La sua attività scientifica in campo matematico è, infatti, circoscritta ad alcune ricerche immediatamente successive alla laurea, riguardanti, sotto l'influenza di Casorati, l'applicazione di metodi algebrici in ambito differenziale; in particolare, riprendendo alcuni temi delle ricerche di G. Boole e D.F. Gregory, il G. si occupò dell'uso dell'algebra simbolica nell'integrazione di equazioni lineari alle derivate parziali (Il calcolo dei simboli elementarmente esposto, in Giorn. di matematiche, XX [1882], pp. 48-77, 194-229).
Come autore di testi didattici per la scuola secondaria, il G., oltre a collaborare con A. Veronese nella stesura degli Elementi di geometria (Padova 1897), scrisse un trattato di algebra elementare, il Libro di algebra e di aritmetica generale (ibid. 1896), uno dei primi testi contenente un'esposizione assiomatica dei principî dell'aritmetica in linea con le concezioni peaniane. In questo contesto, il lavoro del G. presentava la peculiarità aggiuntiva di un approccio "misto", in cui una rigorosa trattazione del soggetto si legava a continui ausili di carattere intuitivo.
Il tema della teoria dei numeri rappresenta anche l'argomento di alcuni trattati del G. a livello universitario, riflesso dei suoi corsi universitari. Egli, in particolare, fu autore delle Lezioni sulla teorica dei numeri, date nella R. Università di Padova (ibid. 1885-86), ampliate nel trattato Gli elementi della teoria dei numeri (Verona-Padova 1903). Questi testi si collocano in un momento di particolare importanza nella storia moderna della teoria dei numeri, caratterizzato dalla nascita delle teorie algebriche degli ideali e dei corpi di E.E. Kummer, R. Dedekind e L. Kronecker e dalla sistematizzazione della teoria dei numeri algebrici operata da D. Hilbert a fine secolo. Nel pieno di questo sviluppo, di stampo prevalentemente tedesco, i testi del G. costituiscono, in fasi distinte, le prime esposizioni italiane del soggetto. Per tale motivo, essi si possono considerare come un importante elemento propulsore della teoria dei numeri e, più in generale, della moderna algebra astratta in Italia, ruolo che, negli anni seguenti, sarà poi ripreso e svolto con maggiore rilevanza dai trattati di L. Bianchi (Lezioni sulla teoria aritmetica delle forme quadratiche e ternarie, Pisa 1912; Lezioni sulla teoria dei numeri algebrici, Bologna 1923).
Fonti e Bibl.: Necr. in Boll. dell'Unione matematica italiana, IX (1930), p. 316; Boll. di matematica, XXVI (1930), p. 164 (P. Cattaneo); Padova, Archivio del Liceo Tito Livio, s.v.; G.B. Marangoni, in Boll. di bibliogr. e storia delle scienze matematiche, III (1900), pp. 111-115 (rec. del Libro di aritmetica e di algebra elementare); G. Vacca, ibid., VII (1904), pp. 66-71 (rec. degli Elementi della teoria dei numeri); A. Natucci, in Boll. di matematica, IV (1905), pp. 117-123 (rec. del Libro di aritmetica generale e di algebra elementare); F.G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. dell'Acc. delle scienze di Torino, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 4, I (1962), p. 57.