Storico (Como 1483 - Firenze 1552). Dopo gli studî a Pavia e a Padova, iniziò la lunga serie dei suoi viaggi attraverso l'Italia e l'Europa, al seguito di personaggi illustri. Ebbe contatti e amicizia con principi, capitani, sovrani, pontefici (soprattutto con Clemente VII che lo creò nel 1528 vescovo di Nocera dei Pagani). Nel 1536 cominciò a costruire a Como il bel palazzo destinato a contenere il suo museo, al quale concorsero personaggi di tutta Europa con doni rari d'ogni sorta. Nel 1549 si trasferì a Firenze. Storico ricco di curiositas (si veda, per la storia dell'ittiologia, il suo De romanis piscibus libellus, 1524), si compiacque soprattutto della vivacità del racconto e si interessò dei fatti militari e della cultura più che della politica. La sua maggiore opera sono gli Historiarum sui temporis libri (1550-52), dalla spedizione di Carlo VIII al 1547, che secondo il titolo dovrebbero essere 45: ma i libri 5-10 e 14-24 non furono da lui mai scritti. Compose inoltre il Commentario delle cose dei Turchi (1532), da Osman a Solimano II, molte Vite e i celebri Elogia veris clarorum virorum imaginibus apposita. Quae in Musaeo Ioviano Comi spectantur (1546). Si veda ora l'edizione italiana: Elogi degli uomini illustri (2006).