Paolo il Persiano
Filosofo (6° sec.). Operò alla corte di Khusraw Anūsharwan (che regnò dal 531 al 579). Membro attivo della Chiesa nestoriana all’epoca del patriarca Ezechiele, si sarebbe poi convertito allo zoroastrismo. Di lui possediamo in siriaco: una Logica o Introduzione alla Logica, redatta forse originariamente in pehlevi, che è ormai riconosciuta identica al Trattato sulla Logica di Aristotele che gli attribuisce Bar Ebreo; un Commento al De interpretatione (redatto in pehlevi e tradotto poi in siriaco). Le fonti registrano anche una Introduzione alla filosofia di Aristotele. Influenzato dalla tradizione neoplatonica, P. ne trasmise al mondo arabo alcuni motivi epistemologici fondamentali: la sua importante classificazione delle scienze influenzò il mondo arabo e particolarmente interessante è la sua distinzione tra scienza e fede: laddove la prima è certa e verte sul vero, la seconda può portare soltanto all’opinione. A P. è attribuita anche una Disputa antimanichea, ma l’identificazione del suo autore con il P. delle opere logiche non è certa.