MATTABUFFI, Paolo
– Nacque probabilmente a Roma nel secondo decennio del XV secolo. Professo dell’Ordine dei frati eremiti di S. Agostino nel convento di S. Maria del Popolo in Roma, nel 1436 è attestato come studente di teologia a Padova, dove conseguì i gradi accademici di lector, regens e sacrae theologiae magister entro gli anni Cinquanta del secolo.
Sotto il governo del priore generale Giuliano Falciglia, il 10 maggio 1449 nel capitolo delle congregazioni di Osservanza eremitana presso il convento di Montespecchio nella diocesi di Siena, il M. fu eletto vicario generale delle Osservanze romana e perugina dell’Ordine. Nel 1452 fu nominato cappellano pontificio da Niccolò V. Cappellano anche di Callisto III, nel 1455 fu inviato da quel pontefice a Bologna con il mandato di predicare in S. Petronio l’indulgenza per chi avesse aderito alla crociata contro i Turchi.
Nel 1464 fu penitenziere minore della basilica di S. Pietro in Vaticano e di frequente ammesso a predicare davanti al papa e al Collegio cardinalizio, tanto da venire esaltato nella cronachistica eremitana dei secoli successivi per la funzione di predicatore apostolico che gli avrebbe valso, tributatogli dalle folle entusiaste dei suoi uditori, l’epiteto di alter Paulus.
Gradito ai pontefici, nel 1466, per volere di Paolo II, gli fu assegnata a uso vitalizio una vigna del convento di S. Maria del Popolo.
Dal 1455 al 1477 godette del titolo e dei benefici di priore commendatario dell’ospedale di S. Matteo in Merulana a Roma, istituzione retta in precedenza dai frati dell’Ordine dei crocigeri. Avanti negli anni, il M. rinunciò nel 1477 alla commenda di S. Matteo in Merulana, che fu accorpata da Sisto IV, dietro supplica dei frati agostiniani, alle rendite della sagrestia della chiesa eremitana di S. Agostino in Urbe. Qui il M. morì, poco tempo dopo, e ivi fu sepolto. Lasciò i suoi beni allo stesso convento.
La trattatistica eremitana dei secoli XV e XVI vuole che il M. sia stato autore di numerosi sermoni, apprezzati sia dal clero sia dal popolo. Gli vengono attribuiti un Tractatus in favorem religionis Hierosolymitanae (L. Hain, Repertorium bibliographicum, n. 12492), un Confessionum liber, diverse Orationes habitas coram pontifice et sermones quamplurimi (Hurter), i trattati De usu clavium e De ecclesiastica pensione e un Tractatus de iure, stampato a Roma nel 1539 (Perini, p. 198).
Fonti e Bibl.: A. Massari da Cori, Chronica sacratissimi Ordinis fratrum heremitarum S. Augustini, Romae 1481; G. Panfilo, Chronicon Ordinis fratrum eremitarum S. Augustini, Romae 1581, c. 86; C. Sigonio, De episcopis Bononiensibus libri quinque, Bononiae 1586, IV, p. 196; Th. Gratianus, Anastasis Augustiniana, Antuerpiae 1613, p. 148; Th. De Herrera, Alphabetum Augustinianum (Matriti 1644), a cura di F. Rojo Martínez, II, Roma 1990, pp. 273 s.; G. Falciglia, Registrum generalatus, 1451-1459, a cura di D. Gionta, Roma 1994, p. 302 n. 824 (20 luglio 1452); C. Alonso, Bullarium Ordinis S. Augustini. Regesta, III (1417-1492), Roma 1998, p. 170, bolla n. 430; L. Torelli, Secoli agostiniani, VII, Bologna 1682, pp. 148, 155 s., 254 s.; G. Lanteri, Postrema saeculi sex religionis Augustinianae, II, Tolentino 1858, p. 137; N. Crusenius, Pars tertia monastici Augustiniani, I, Vallisoleti 1890, p. 512; H. von Hurter, Nomenclator literarius theologiae catholicae, II, Innsbruck 1906, col. 955; D.A. Perini, Bibliographia Augustiniana. Scriptores Itali, II, Firenze 1931, pp. 197 s.; A. Esposito, Centri di aggregazione: la biblioteca agostiniana di S. Maria del Popolo, in Un pontificato ed una città: Sisto IV (1471-1484). Atti del Convegno… 1984, a cura di M. Miglio et al., Roma 1986, p. 591; C. Alonso, El convento agustino de S. Mateo in Merulana de Roma, in Spicilegium historicum Congregationis Ss.mi Redemptoris, LIV (2006), 1-2, pp. 154, 180-182; A. Mazzon, Il patrimonio documentario delle più antiche fondazioni agostiniane a Roma, in Analecta Augustiniana, LXX (2007), p. 488.