OLIVIERI, Paolo
OLIVIERI, Paolo. – Ignota è la data di nascita di questo musicista del XVII secolo, figlio di Cesare, romano.
Le prime notizie su di lui risalgono al 1650, quando a Roma fu aggregato alla Confraternita dei musici di S. Cecilia come maestro di cappella (peraltro senza ancora un impiego fisso). Prestò servizio come cantore nella cappella musicale di S. Giacomo degli Spagnoli nel gennaio-marzo 1655 e tra il 1667 e il 1683. Poiché lo stato lacunoso della documentazione relativa a questa cappella non permette una ricostruzione puntuale delle attività musicali, non si può escludere la sua presenza in altri anni. Fu anche maestro di cappella nella basilica di S. Marco (probabile successore di Domenico Borgiani), dove nel luglio 1660 accettò per allievo il castrato Francesco Picchino di Bassanello, figlio di Flaminio; ancora nel 1676 era definito maestro di quella cappella musicale. Benché non siano noti documenti comprovanti un’attività in S. Salvatore in Lauro, nel 1666 fu deputato dalla Confraternita dei musici di Roma a raccogliere offerte in quella chiesa, oltre che in S. Giacomo degli Incurabili e in S. Marco.
A partire dal 1667 fu più volte impegnato come organista in S. Luigi dei Francesi in occasione della festa del protettore della nazione il 25 agosto: nel 1667 sedette «all’organo grande» con Fabrizio Fontana, nel 1668 fu ancora «all’organo grande», mentre nel 1669 fu impegnato a «battere» col terzo coro (Lionnet, 1986, pp. 131, 133 s.). La collaborazione di Olivieri con i francesi si fece discontinua negli anni successivi; i documenti di S. Luigi ne registrano la presenza il 30 giugno 1672, quando fu incaricato di portare il proprio organo, e nel 1673, per «battere» il secondo coro nella festa del santo titolare (ibid., p. 137). Per ciascun impiego in S. Luigi tra il 1667 e il 1672 fu retribuito con 1,5 scudi.
Nel 1664 sposò Orsola Foggia (1645-1715), figlia di Francesco, uno dei più influenti maestri di cappella romani. Membro della Confraternita dei musici di Roma, per s. Cecilia, patrona del sodalizio, compose nel 1669 il secondo vespro (22 novembre) e nel luglio 1678 la litania; nel 1681 assunse il servizio del sabato. Il 3 luglio 1674 partecipò alla festa di s. Maria Maddalena. Cantò nella Cappella Giulia in S. Pietro negli anni 1678 e 1679, partecipò come organista a varie festività in S. Maria Maggiore almeno dal 1678 e fu maestro di cappella in S. Maria in Trastevere, succedendo a Giovanni Vincenti, da ottobre 1677 ad aprile 1683.
Negli ultimi giorni di vita fu assistito dal medico della Confraternita dei musici di S. Cecilia, che il 13 settembre 1683 lo trovò in preda a «febre continua e delirio» e il giorno dopo lo dichiarò «infermo» (Roma, Archivio storico della Bibliomediateca dell'Accademia nazionale di S. Cecilia, Stato nominativo generale, cat. 3, stato nominativo generale 245, busta 110); la Confraternita gli destinò 15 giuli per l’assistenza.
Morì a Roma il 22 settembre 1683; il giorno seguente fu eseguita una messa da requiem in sua memoria nella chiesa di S. Maria Maddalena.
Poche tracce sono giunte circa l’attività compositiva di Olivieri, che curò la seconda edizione dei Duo tessuti con diversi solfeggiamenti di Giuseppe Giamberti (Roma, 1664), suo defunto maestro, e ne firmò la lettera dedicatoria indirizzata a Gaspare Alveri. Per uno spettacolo del 1662, da dare nel palazzo di costui, dietro S. Marcello al Corso, compose parte delle musiche per La forza del destino, su testo di Giovanni Battista Passeri. Un suo mottetto (Laetamini in Domino, a due soprani) è nella collettanea Sacras Cantiones duabus variis vocibus … concinnatas curata da Florido de Silvestris (Roma 1672), che comprende composizioni di esponenti della scuola romana.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Roma, 30 notai capitolini, uff. 22, Martinus Franciscus Vanni, giugno 1679; Roma, Archivio storico della Bibliomediateca dell'Accademia nazionale di S. Cecilia, Stato nominativo generale, cat. 3, stato nominativo generale 245, busta 110 (Anno 1650. Posizione del Sig. Paolo Olivieri aggregato come Maestro di Cappella defonto il 23 settembre 1683); R. Casimiri, L’antica Congregazione di S. Cecilia fra i musici di Roma nel secolo XVII, in Note d’archivio per la storia musicale, I (1924), p. 128; C. Sartori, Bibliografia della musica strumentale italiana stampata in Italia fino al 1700, II, Firenze 1968, pp. 139 s.; R. Giazotto, Quattro secoli di storia dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, Verona 1970, I, pp. 207, 235; O. Mischiati, Una statistica della musica a Roma nel 1694, in Note d’archivio per la storia musicale, n.s. I (1983), p. 217; G. Rostirolla, Maestri di cappella, organisti, cantanti e strumentisti attivi in Roma nella metà del Settecento, da un manoscritto dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, in Note d’archivio per la storia musicale, n.s. II (1984), pp. 213, 221; J. Lionnet, La musique à Saint-Louis des Français de Rome au XVIIe siecle (Deuxième partie), supplemento a Note d’Archivio per la storia musicale, n.s. IV (1986), pp. 131, 133 s., 137; G. Rostirolla, Note e manette: documenti su musicisti, costruttori e teatri, in La musica a Roma attraverso le fonti d’archivio, a cura di B.M. Antolini - A. Morelli - V. Vita Spagnolo, Lucca 1994, p. 88; M.L. Martini, La «Miscellanea artisti»: regesti di documenti relativi alla musica e ai musicisti, ibid., p. 100; L. Della Libera, La musica nella basilica di S. Maria Maggiore, in Recercare, VII (1995), pp. 93, 111 s.; S. Franchi, La famiglia Foggia: vicende biografiche e artistiche, in Francesco Foggia «fenice de’ musicali compositori», a cura di A. Botti Caselli, Palestrina 1998, p. 106; E. Simi Bonini, La cappella musicale di S. Maria in Trastevere, in Catalogo del fondo musicale di S. Maria in Trastevere nell’Archivio storico del Vicariato di Roma, a cura di E. Simi Bonini, Roma 2000, pp. 11 s., 21; E. Mori, Identità familiare e strategia della memoria: il giardino segreto di Gaspare Alveri, in Il sistema delle residenze nobiliari, II: Stato Pontificio e Granducato di Toscana, a cura di M. Bevilacqua - M.L. Madonna, Roma 2003, pp. 173, 179 n. 6; C. Giron-Panel, «Si eligge Alesandro Scarlotti per nostro mastro di cappella»: informations inédites sur la chapelle musicale de S. Giacomo degli Incurabili, in La musique à Rome au XVIIe siècle, a cura di C. Giron-Panel - A.-M. Goulet, Roma 2012, p. 119; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, VII, Leipzig 1900, p. 236; The new Grove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XVIII, p. 397.