Pellegrin, Paolo
Pellegrìn, Paolo. – Fotoreporter (n. Roma 1964). Ha iniziato la sua carriera nel 1991 con un’importante esperienza presso l’agenzia Vu di Parigi, prima di passare, nel 2001, alla Magnum photos, di cui nel 2005 è divenuto membro. Dal 2000 collabora anche con il settimanale statunitense Newsweek. I suoi lavori spaziano dai temi sociali, agli scenari di guerra, a profughi, terremoti, pandemie e povertà, con una grande e profonda attenzione verso il rapporto con le persone e le storie, più che verso la semplice copertura della notizia. Attraverso un complesso e raffinato linguaggio contemporaneo indaga le nuove forme di reportage con l’idea che una fotografia 'non finita' possa essere più comunicativa di una 'chiusa', concentrandosi sul potenziale fotografico in grado di creare un legame profondo con chi guarda. L’urgenza di testimoniare e il dovere di documentare si fondono producendo espressioni etiche e poetiche più vicine all’immediatezza dei sentimenti che alla trasposizione dei fatti. Dopo la raccolta dei suoi lavori più significativi nei libri Kosovo: the flight of reason (2001) e As I was dying (2007), il suo lavoro più recente, Dies irae (2011), propone la più importante retrospettiva della sua carriera con immagini potenti, mai banali, testimoni di una rabbia che trova nello sguardo il suo riscatto. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: la Robert Capa gold medal (2007), lo Eugene Smith grant in humanistic photography (2006), l'Olivier Rebbot for best feature photography (2004), la Leica medal of excellence (2001), numerosi Photographer of the year awards e nove World press photo tra il 1995 e il 2012, l'ultimo dei quali per le immagini dello tsunami in Giappone nel 2011. Nel 2010 al Visa pour l'image, il festival di fotogiornalismo che si tiene in Francia a Perpignan, gli è stata dedicata una retrospettiva riunendo i lavori realizzati negli ultimi 10 anni.