RENIER, Paolo
Doge. Figlio di Andrea del ramo di S. Stae (Eustachio), nato il 21 novembre 1710, morto il 3 febbraio 1789, fu il penultimo doge di Venezia, e il solo della sua famiglia che raggiungesse la ducea. Di acuto ingegno, ebbe fama, soprattutto, per vigorosa eloquenza. Ambasciaiore a Vienna, bailo a Costantinopoli, cavaliere della Stola d'oro, coronava la sua carriera politica, il 14 gennaio 1779, con la elezione a doge. Prima (intorno al 1762) si era associato ad Angelo Querini, e ad altri patrizî, che miravano a riforme nella costituzione interna della repubblica, combattendo specialmente la strapotenza del Consiglio dei X e degl'Inquisitori di stato. Eletto doge, ebbe a fronteggiare una nuova corrente riformista, capeggiata da Giorgio Pisani e Carlo Contarini, e riuscì a dominarla, almeno temporaneamente. La ducea del R. è caratterizzata, nel campo della politica estera, dalle relazioni veneto-barbaresche, che culminarono nell'ultima campagna navale della repubblica contro le reggenze africane di Tunisi, Tripoli e Algeri, capitanata da Angelo Emo (1784-85).
Fu uomo molto discusso, specie per il suo mutevole atteggiamento nelle questioni della riforma costituzionale, per vicende domestiche, e per sospetto di venalità e d'avarizia. La dignità con cui Venezia, sotto la sua ducea, dopo decennî di neutralità imbelle, sostenne il suo diritto contro le reggenze barbaresche, testimonia però in suo vantaggio.
È sepolto nella chiesa di San Nicola da Tolentino. Suoi ritratti sono alle Gallerie dell'Accademia (di Alessandro Longhi) e al Civico Museo Correr (di Lodovico Gallina); un suo busto, di Antonio Canova (al Civico Museo di Padova), ecc.
Bibl.: E. De Azevedo, Oratio in funere Paulli Rainerii, Venezia 1789; S. Romanin, Storia di Venezia, vol. VIII, p. 239 e segg.; H. Kretschmayr, Geschichte v. Venedig, vol. VIII, pp. 434-438 e la bibliografia relativa a p. 633 e segg. Per il busto del Canova v. Intorno alla scoperta d'un busto del doge Paolo Renier modellato da A. C., Trieste 1864.